<dc:title> I fioretti di Sancto Francesco </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Anonimo</dc:creator><dc:date>XIV secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=I_fioretti_di_Sancto_Francesco/Capitolo_LII&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20240703082929</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=I_fioretti_di_Sancto_Francesco/Capitolo_LII&oldid=-20240703082929
I fioretti di Sancto Francesco AnonimoAnonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu
Come Cristo mostrò e fece intendere a frate Giovanni della Verna l’altissima Trinità, e tutte le sante e maravigliose cose che la sancta Chiesa tiene della divinità.
I
l sopradetto frate Giovanni della Verna, imperò che perfettamente avea annegato ogni diletto e consolazione mondana e temporale, et in Dio avea posto tutto il suo diletto e tutta la sua isperanza; la divina bontà gli donava maravigliose consolazioni, e revelazioni, ispezialmente nelle solennità di Cristo. Onde, apressandosi una volta la solennità della Natività di Cristo, nella [p. 193modifica]quale egli aspettava di certo consolazione da Dio della dolce umanità di Cristo Jesú, lo Spirito sancto gli mise nella anima sua sí grande et eccessivo amore e fervore della carità di Cristo, per la quale elli s’era umiliato a prendere la nostra umanità, che veramente gli parea che la anima gli fosse tratta dallo corpo, e ch’ella ardesse come una fornace. Il quale ardore non potendo sostenere, s’angosciava et istruggevasi tutto quanto, e gridava ad alta voce; imperò che per lo impito dello Ispirito sancto e per lo troppo fervore dello amore, elli non si potea contenere dello gridare. Et in quella via che quello ismisurato fervore gli venía, veniagli con esso sí forte e certa la speranza della sua salute, che punto dello mondo non credea, se allora elli fusse morto, dovere passare per lo purgatorio. E questo amore gli durò bene uno mezzo anno; benchè quello et eccessivo fervore non avesse cosí di continuo, ma veniagli certe ore del dí. Et in questo tempo e poi ricevé maravigliose e molte visitazioni da Dio, e piú volte fu ratto, siccome vide quello frate il quale da prima iscrisse queste cose; tra le quali fu una volta sí elevato e ratto in Dio, che vide in lui criatore tutte le cose criate e cilestiali e terrene e tutte le loro perfezioni e gradi et ordini distinti; et allora conobbe chiaramente come ogni cosa criata rapresentava il suo criatore, e come Iddio è sopra e dentro e di fuori e da lato a tutte le cose criate. Appresso conobbe uno [p. 194modifica]Iddio in tre persone, e tre persone in uno Iddio, e la infinita carità, la quale fece il Figliuolo di Dio incarnare per la obbedienza dello Padre, e finalmente conobbe in quella visione come nulla altra via era, per la quale l’anima possa andare a Dio et avere vita eterna, se non per Cristo benedetto, il quale è via, verità e vita dell’anima. Ammen.