I dintorni di Firenze, volume I/Ai lettori

Ai lettori

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I dintorni di Firenze, volume I Le fonti del libro

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AI LETTORI



LL
a mancanza assoluta di una guida o di qualsiasi altro lavoro moderno di carattere generale che sostituendosi all’opera troppo limitata ed incompleta del Canonico Moreni, comparsa nel 1791, illustrasse nei rapporti della storia e dell’arte le campagne, che popolate di paesi, di chiese, di ville fanno lieta corona a Firenze, m’indusse a pubblicare nel 1875 un libro che in qualche modo riempisse la deplorata lacuna. Per questo, molto più che per il suo valore, quel mio primo lavoro, sommario ed affrettato, ottenne lieto favore, sicchè nel 1881 dovetti pubblicare una nuova Guida più estesa e più ricca di notizie e di particolari che ha già avuto quattro edizioni successive. Ora, anche l’ultima edizione è pressochè esaurita ed invece di darne alle stampe un’altra, ho stimato fosse miglior cosa modificare ed ampliare nuovamente quel mio lavoro. Parecchi anni sono passati dal 1881 ed in questo periodo abbastanza lungo di tempo, in cui anche la città nostra ha acquistato un rapido ed efficace incremento, molte cose sono mutate. Il nuovo ordinamento della cinta daziaria, l’apertura di strade, le demolizioni e le nuove costruzioni, le [p. viii modifica]trasformazioni, i restauri, i frequenti passaggi di possesso degli edifizj richiedevano oggi nella mia guida nuove e sostanziali aggiunte che l’avrebbero alterata notevolmente. Poi, i nuovi studj, le ricerche che in questi anni non ho mancato di proseguire, coll’intendimento e il desiderio di potere un giorno completare l'illustrazione dei dintorni di Firenze, oltre a porre a mia disposizione un nuovo e copioso materiale, sono valsi a farmi rilevare in quel primo lavoro delle inesattezze, inevitabili forse, in un’opera vasta e minuziosa che richiede lunghe e pazienti indagini. Non sempre i campioni dei vecchi catasti presentano, per cause differenti, dati tanto positivi da escludere in modo assoluto il caso d’interruzioni e di lacune nei passaggi di possesso e di equivoci e d’inesatte attribuzioni, prodotte dalla uniformità di nomi, di luoghi, di possessori e dalla forma sommaria e spesso indeterminata delle descrizioni.

Perciò, associando il desiderio mio vivissimo e giustificato di correggere tali inesattezze involontarie alla necessità di rendere il libro meglio corrispondente alle mutate condizioni dei luoghi ed alla opportunità di dare alla illustrazione storica ed artistica uno svolgimento più ampio, ho stimato fosse cosa migliore rinnovare del tutto la mia Guida dei Dintorni di Firenze, divenuta ormai troppo vecchia ed insufficente. Seguendo il proposito già manifestato nelle precedenti edizioni, ho voluto estender maggiormente il limite della mia illustrazione attorno a Firenze, ho cercato di accrescere il corredo delle indicazioni e delle notizie d’indole artistica ed ho stimato utile ed opportuno di riassumere i ricordi storici relativi alla maggior parte delle ville di antica origine che popolano ogni parte delle nostre campagne. [p. ix modifica]

Attorno a Firenze sorgono in gran numero chiese, castelli, palazzi di campagna, che contengono tesori d’arte, che evocano vecchi e gloriosi ricordi e che meritano d’essere ricordati e additati al visitatore, perchè tanta ricchezza d’arte, tante pagine di storia, siano degnamente conosciute ed apprezzate.

Naturalmente, il lavoro al quale ho dedicato i miei studj e le mie cure ha in tal modo acquistato un’ampiezza di gran lunga maggiore e deve esser diviso in due volumi; il primo dei quali illustra il territorio posto sulla destra del fiume Arno ed il secondo quello della riva sinistra. La Guida è ordinata in tanti capitoli, quante sono le porte e le barriere della città, dalle quali il lettore potrà iniziare le sue escursioni attorno a Firenze, ed ogni capitolo è suddiviso in tanti periodi, a seconda delle differenti località da visitarsi e degli stradali da percorrersi. L’aggiunta di indicazioni e d’informazioni utili, relative alle comunicazioni, ai servizj pubblici darà alla guida un carattere anche più modernamente pratico e renderà più facile il modo di compiere le diverse escursioni.

Quello che vede oggi la luce non è un lavoro d’indole prettamente storica ed artistica, e soprattutto non è un’opera nella quale si debba ricercare il pregio ed il valore letterario; è una semplice e modesta guida, ispirata ad un concetto utile e pratico. La vastità del compito che mi sono imposto giustificherà presso i lettori cortesi quelle deficenze che lo studio, la buona volontà e l’aiuto prezioso di cortesi ed efficaci cooperatori non saranno stati sufficenti ad eliminare.

G. Carocci