I Salmi di David (Diodati)/SALMO XCVII
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SALMO XCVII.
1 Or ha il Signor sovrano
L’universal impero
Assunto e preso in mano.
Di gioia vada altero,
E ne’ trionfi il mondo,
L’isole ancor de l’Oceàn profondo.
2 Nube caliginosa
L’accerchia d’ogn’intorno,
Qual tenda glorïosa.
L’alto suo trono adorno,
Su ’l diamantino piede
Del giusto dominar fondato siede.
3 Corron dinanzi a lui
Gran fuochi fiammeggianti.
I fier nemici sui,
Co’ fulmini scoppianti,
Che fan tremar la terra,
Scote cruccioso e divampati atterra.
4 Si struggon come cera
Le moli de’ gran monti,
Per sua presenza altera.
Il ciel fa chiari e conti
Di sua giustizia i pregi,
Mira ogni gente di sua gloria i fregi.
5 O voi, popoli insani,
Che chini a le sculture,
Vi pregiate in dii vani,
La bocca onta vi ture.
Ogni dio con timore
Il gran Signor inginocchiato adore.
6 Ne sentì il lieto bando
La diletta Sione,
O Signor, esultando.
E al ciel, con lor canzone,
Del buon Iuda le figlie
De’ tuo’ giudizi alzar le meraviglie.
7 Perchè tu solo sei
L’Onnipotente eterno:
Sopra la terra dei
Regnar in sempiterno.
Sotto tua Maestade,
Ogni altro dio prostrato in terra cade.
8 Ad ogni fatto rio
Portate odio inumano,
O voi, ch’amate Dio,
De l’alme guardiano
De’ suo’ santi e fedeli,
Ch’egli scampa di man d’empi crudeli.
9 Alma luce serena
A’ giusti è seminata:
A’ dritti cori piena
È gioia apparecchiata.
O giusti, in Dio gioite,
E del suo santo Nome i vanti dite.