I Salmi di David (Diodati)/SALMO CXV

SALMO CXV.

../SALMO CXIV ../SALMO CXVI IncludiIntestazione 4 aprile 2023 100% Da definire

SALMO CXIV SALMO CXVI
[p. 225 modifica]

SALMO CXV.

1          O Signor, vogli oprar nostra salute
     In divine maniere:
     Sì ch’acquisti a te sol le glorie altere
     Di sovrana virtute
     D’alma benignitade,
     E fida veritade,
     Nè del vanto uom mortal parte sen prenda,
     Ma tutto a te lo renda.
2          Perchè lo stuol pagan, con agro scherno,
     Direbbe, ov’è il lor Dio?
     Non gli have or messi in sempiterno oblio?
     Ma pur, nel ciel superno
     È il Dio nostro, e indi face
     Tutto ciò che gli piace.
     Ma gl’idoli gentili argento ed oro
     Sono d’uman lavoro.
3          Senza favella hanno la lingua e muta:
     E di lumi orbi specchi,
     Senza veder; e senza udir orecchi:
     Naso ch’odor non fiuta:
     Senza toccar han vani
     Ritratti de le mani:
     Hanno piè, che nel suol non stampan orma,
     Gola, che suon non forma.
4          A lor simigli ciascun lor fattore,
     E chi v’ha fede insano.
     Spera, Israel, nel tuo Signor sovrano:
     Egli è il tuo difensore,
     E ’l debil fianco ignudo
     T’arma di forte scudo.
     Casa d’Aron, nel gran Signor t’affida,
     Tuo schermo e guardia fida.

[p. 226 modifica]

5          Alme pietose, che ’l Signor temete,
     Ponete in lui la spene.
     Perch’ei sol vi guarda e vi sostiene:
     E conservati siete
     Nel caro sovvenire
     Di Dio, che benedire
     Vuol d’Israel il popolo sagrato,
     E d’Aron il casato.
6          Sopra i devoti suoi, piccoli e grandi,
     Farà tuttor che piova
     D’ampia benedizion rugiada nuova.
     Ed in modi ammirandi,
     Ad essi, ed al lor seme,
     Darà grazie supreme.
     Il Signor, ch’have terra e ciel creati,
     Col favor v’ha beati.
7          Esso del ciel per sè ritenne il trono,
     E la terrena sede
     Al fral legnaggio uman a goder diede.
     Non da’ morti il pio suono
     De la divina lode,
     Nè da la tomba s’ode.
     Ma senza fin n’intonerem gli accenti
     Noi, ch’ei mantien viventi.