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226 | i salmi di david |
5 Alme pietose, che ’l Signor temete,
Ponete in lui la spene.
Perch’ei sol vi guarda e vi sostiene:
E conservati siete
Nel caro sovvenire
Di Dio, che benedire
Vuol d’Israel il popolo sagrato,
E d’Aron il casato.
6 Sopra i devoti suoi, piccoli e grandi,
Farà tuttor che piova
D’ampia benedizion rugiada nuova.
Ed in modi ammirandi,
Ad essi, ed al lor seme,
Darà grazie supreme.
Il Signor, ch’have terra e ciel creati,
Col favor v’ha beati.
7 Esso del ciel per sè ritenne il trono,
E la terrena sede
Al fral legnaggio uman a goder diede.
Non da’ morti il pio suono
De la divina lode,
Nè da la tomba s’ode.
Ma senza fin n’intonerem gli accenti
Noi, ch’ei mantien viventi.
SALMO CXVI.
1 Il Signor amo di pietoso affetto:
Perchè s’invoco sua mercè divina
A me l’orecchio inchina.
Poscia ch’accolse al suo divin cospetto
I mie’ dolenti prieghi,
A lui sol fie che del mio cor ispieghi
L’ansioso disiro,
Mentre in corpo mortal vivo e respiro.