I Persiani (Eschilo-Romagnoli)/Secondo episodio
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SECONDO EPISODIO
Torna la regina Atossa, a piedi, in vesti modeste, seguita da ancelle che portano le offerte per un sacrificio.
atossa
Chi batte, amici, il tramite dei mali,
sa che gli uomini, allor che il flutto piomba
dei guai sovra essi, d’ogni cosa temono:
se fausto il Nume poi spira, confidano
che soffi sempre il vento di fortuna.
Di terrore per me tutto ora è colmo.
Dinanzi agli occhi, degli avversi Numi
veggo l’opre: alle orecchie un canto suona,
che non è di trionfo. Oh!, qual tumulto
di guai sgomenta il cuore! Or, senza cocchi,
senza il fasto di pria, lasciai la reggia;
e batto ancora questa strada; e reco
libami al padre di mio figlio, quali
placan gli estinti: di giovenca pura
bianco latte soave; e il succo d'api
suggitrici di fiori, il miele fulgido;
e di vergini fonti umide aspergini;
e, pretto umore di selvaggia madre,
questo fulgor d'annosa vite; e, dolce
fragrante, il frutto della oliva bionda
che rigoglio perenne ha tra le frondi;
e fiori, figli dell’altrice terra,
intrecciati in ghirlande. Amici, or voi
l'inno intonate che propizi questa
libagïon dei morti; e Dario, il Dèmone
fausto invocate: questi onori agli Inferi,
che li sugga la terra, io verserò.
corifeo
O regina, cui venera il popolo
persïano, i libami tu versa
della terra sui talami. Ai Dèmoni
che guidan gli estinti
chiederem noi frattanto con gl’inni
che sotterra benigni ci siano.