XVI — Da Castiglione a Rasoro

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Da Castiglione a Rasoro

Da Castiglione a Rasoro corrono circa 7 Km. Rasora è un piccolo romito villaggio fra dense selve di annosi castagni con una povera, ma linda chiesetta succursale di Castiglione. La popolazione è di oltre 500 abitanti1.

Quale avrà etimologia il nome di questo minuscolo paese? Il Fignagnani crede che la denominazione gli venga dall’esser posto al riparo dei venti dominanti la gola «trans auram»....

È prossimo al Rio Fobbio, precipitoso torrentello, che scende dal Cavilano e dai fianchi meridionali del Gatta, e ha onde limpidissime e fresche, quando, ben inteso, non è ingrossato dalle pioggie torrenziali non infrequenti. [p. 104 modifica]

Anche questa è una passeggiata pei non alpinisti: l’alpenstock può lasciarsi benissimo a casa; non dobbiamo che seguitare la via provinciale.

Ma nel percorrerla, quanto belli, quanto svariati panorami ci si presentan davanti! Dalla convalle del Brasimone passiamo nella valle del Sètta, che è qui abbastanza ampia e qui si divide, ma al tempo stesso, in certo modo si addoppia e quasi si confonde colla prima.

Sul lato destro, a valle, del Sètta, quando giungiamo quasi rimpetto a Baragazza, vediamo un certo tratto di terreno ondulato, in mezzo a cui giace isolata un’altura, dalla forma d’un immenso cetaceo. Si abbassa il contrafforte, che accompagna a destra il Setta, per poi risorgere e formare questo sollevamento bello ed originale. Non è altro che il Monte di Baragazza, o Monte Piazza Padella, come lo chiamano comunemente i paesani di là.

Per il bastorovescio derivante da questo abbassamento, o depressione, si vedono la cima del campanile, ed alcune case dell’antica terra di Baragazza.

Per recarsi a Rasoro, non importa scendere al Rio Fobbio, chè allungheremo il cammino d’assai e l’avremmo più difficile, ma quando giungiamo venendo da Castiglione, prima di cominciar la discesa, prendiamo un antico sentiero, che si svolge per varie volute, e ci conduce direttamente ai caseggiati del solitario Rasoro.

Andata e ritorno, a piede, due ore.

Questa gita può farsi, pedestramente, anche per [p. 105 modifica]l’antica via mulattiera. Partendo dalla piazza della Chiesa di Castiglione si rasenta il fianco sinistro di questa, si sale alle Crocicchie e si vedono alcuni bei fabbricati di recente costruzione. Quindi c’inoltriamo tra i folti ed ombrosi castagneti.

Notevole, è la posizione della Serra, da cui si passa vicino, dominante la valle; e non lontano da Rasòro si posson vedere in triste melanconica posizione i Bagucci di sotto, dove è anche un piccolo oratorio. Più in alto abbiamo i Bagucci di sopra, ricchi cascinali, e Spiaggia Bagucci, vaste e fresche praterie.

Ci conduciamo, sempre, o quasi sempre ombreggiati, fino alla Chiesa in poco più di un’ora.


Note

  1. Da tempo assai antico vi fu oratorio pubblico, con annesso dormitorio per chi fu. La vecchia chiesa fu poco sotto l’attuale a «Cà di Galetto» ed era dedicata a S. Rocco. Nel 1754 (sembra certo) fu edificata la Chiesa che si vede adesso per cura, specialmente di Giov. Paolo Pepoli, che la volle dedicata ai Santi dei quali portava il nome. S. Rocco, però, è sempre compatrono. Dietro l’altar maggiore v’ha un quadro in pessimo stato rappresentante i SS. Giovanni e Paolo: è un dono del Popoli suddetto.