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Anche questa è una passeggiata pei non alpinisti: l’alpenstock può lasciarsi benissimo a casa; non dobbiamo che seguitare la via provinciale.
Ma nel percorrerla, quanto belli, quanto svariati panorami ci si presentan davanti! Dalla convalle del Brasimone passiamo nella valle del Sètta, che è qui abbastanza ampia e qui si divide, ma al tempo stesso, in certo modo si addoppia e quasi si confonde colla prima.
Sul lato destro, a valle, del Sètta, quando giungiamo quasi rimpetto a Baragazza, vediamo un certo tratto di terreno ondulato, in mezzo a cui giace isolata un’altura, dalla forma d’un immenso cetaceo. Si abbassa il contrafforte, che accompagna a destra il Setta, per poi risorgere e formare questo sollevamento bello ed originale. Non è altro che il Monte di Baragazza, o Monte Piazza Padella, come lo chiamano comunemente i paesani di là.
Per il bastorovescio derivante da questo abbassamento, o depressione, si vedono la cima del campanile, ed alcune case dell’antica terra di Baragazza.
Per recarsi a Rasoro, non importa scendere al Rio Fobbio, chè allungheremo il cammino d’assai e l’avremmo più difficile, ma quando giungiamo venendo da Castiglione, prima di cominciar la discesa, prendiamo un antico sentiero, che si svolge per varie volute, e ci conduce direttamente ai caseggiati del solitario Rasoro.
Andata e ritorno, a piede, due ore.
Questa gita può farsi, pedestramente, anche per