Gli assempri/D'un uomo che avventò una pietra a la figura de la Vergine Maria

D'un uomo che avventò una pietra a la figura de la Vergine Maria

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D'un uomo che avventò una pietra a la figura de la Vergine Maria
Come uno che giocava ne fu portato dal diavolo in anima et in corpo Voci e locuzioni degli assempri

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CAP. 62.°


Fue ne la città di Siena, nell’anno mille quattrocento, alquanti che si posero a giocare a zara una sera tardi a rincontra a la chiesa di Santo Vincenti. Fra’ quali ve ne fu uno, ch’aveva molto perduto, el quale era chiamato Lomo. Questo misero si volse verso una Annunziata ch’era dipenta ne la facciata de la chiesa, e quasi come se la Vergine Maria gli [p. 230 modifica]fusse cagione de la sua perdita, e non el diavolo che gli era entrato addosso, prese una pietra e con rabbia l’aventò a la Vergine Maria, e subbito che l’ebbe aventata, la fronte di questo misero ch’aveva nome Lomo, tutta gli annericò; e poi ine stante, tutto enfiò e perdè la lengua e la memoria sì, e ’n tal modo, che mai parola non favellò più, nè mai li tornò nullo conoscimento. E poi quasi su la mezza notte miseramente passò di questa vita. El sopra detto assempro mi disse una antica e venerabile donna e di santa virtù, la quale esciva allora de la chiesa, e vidde aventar la pietra e viddelo enfiare come un botticello, e poi la mattina el vedie morto, però che era suo vicino.


Note

  1. Ancora quest’Assempro è latinamente raccontato da Sigismondo Tizio, che dice averlo tratto da Codici antichi. Potè essere successo un 70 anni avanti, che esso medesimo Tizio fosse Curato in quella stessa chiesa di S. Vincenti. V. Sigis. Titii Hist. Sen. T. III. p. 794. Oggi è la Chiesa dell’Istrice.