Girate, occhi, girate
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XXXI
Languisce senza la sua Diva.
Girate, occhi, girate
A’ miei, che tanto pregano,
Gli sguardi, che non piegano
Giammai verso pietate;
5Che se da lor si tolgono,
Occhi, a ragion si dolgono.
In sul mattin d’Aprile,
Quando i nembi tranquillano,
Fresche rose sfavillano
10D’un vermiglio gentile,
E così dolce odorano,
Che Zefiro innamorano.
Vergini peregrine,
Come lor s’avvicinano,
15Così liete destinano
Farne corona al crine;
Al crine, onde incatenano
I cor, che a morte menano.
Ma se nembi frementi
20Il puro cielo oscurano,
Ed alle rose furano
Le fresche aure lucenti;
Le rose impallidiscono,
E per poco periscono.
25Questi fiori odorosi,
Che senza Sol non vivono,
Il mio stato descrivono,
O begli occhi amorosi:
Che miei spirti si struggono,
30Se vostri rai gli fuggono.