Già d'un volto sereno
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XXX
Che sempre amerà.
Già d’un volto sereno
Almo splendor mirai,
Ed a sì cari rai
Tutto avvampommi il seno;
5Ne che venisse meno
Ivi l’accolto ardore
Il valse a fare orgoglio
Ne sdegno, nè rigore,
Ne forza di cordoglio,
10Ne sforzo di martire,
Ne vïolenza d’ire.
Emmi sì caro il foco
Di sì somma bellezza,
Che io sostengo ogni asprezza
15Come soave gioco,
Ogn’ora in ogni loco
Tanta beltà vagheggio;
Se sorge il Sol dall’onde,
Nell’Alba io la riveggio,
20E s’ei nel mar s’asconde,
Nel sen dell’aria oscura
Cintia la mi figura.
In fresca aura, che mova,
In vago fior di piaggia,
25In pianta aspra selvaggia
Il mio pensier la trova,
Ed invan si riprova
Nuov’arco, e nuovo dardo
Farmi piaga amorosa;
30Che nebbioso ogni sguardo,
Ogni guancia rugosa,
Ogni chioma canuta
È per me divenuta.
Vile ed ignobil merto,
35Cui non si dà mercede
Per sempiterna fede,
Meco non fia per certo;
Veggano il fianco aperto
Gli occhi che mi feriro,
40Finchè io rimango in vita;
E l’ultimo sospiro
Dell’estrema partita
Col nome tuo s’invii,
O fin de’ miei disii.