Già tu per certo, o Famagosta, loco

Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Intestazione 28 luglio 2023 75% Da definire

Spero, nè forse io spero Già lieto a' cenni tuoi venni sovente
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni lugubri di Gabriello Chiabrera
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VI

Piange la città di Famagosta.

Già tu per certo, o Famagosta, loco
     Non averai tra le città felici,
     Sì con ira infernal d’aspri nemici
     T‘afflisse in dura guerra empio furore:
     5Ampio giro di foco
     Orribile t’involve
     Ed in fumo ed in polve
     Spandi per tutto al ciel barbaro ardore,
     Non più città, ma ruinoso orrore.
10Misera te! pur nella man possente
     Asta di sangue armò l’alta Reïna,
     E dell’avverso Egeo l’onda marina
     Fece a tuo scampo arar selve spalmate;
     Ed io credei repente
     15Quetarsi il tuo periglio,
     Allor che atro e vermiglio
     Nettun secondo a nostre genti armate
     Erse sì gran trofeo d’armi lunate,
Lasso! tra’ gorghi dell’Egeo spumanti.
     20Di lauro i tuoi campion cingean la chioma,
     E l’ira atroce, e la perfidia doma
     Vedean sepolti in mar; gaudii celesti!
     Tu sfortunata in pianti,
     Spettacolo di pena,
     25Stretta il piè di catena;
     Traevi a giogo di nemici infesti
     Tumulti lugubrissimi funesti.
Miseri padri in duro ceppo avvinti!
     Misere antiche genitrici ancelle!
     30Miserissimo stuol di verginelle!
     O quanti piangeranno i patrii liti?
     Quante i consorti estinti?
     Quanti l’antico vanto?
     Ma tu qual trarrai pianto;
     35O quali Italia gemiti infiniti,
     Misera madre degli Eroi traditi?