Già lieto a' cenni tuoi venni sovente

Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Già lieto a’ cenni tuoi venni sovente Intestazione 28 luglio 2023 75% Da definire

Già tu per certo, o Famagosta, loco Questo sì chiuso errore
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni lugubri di Gabriello Chiabrera
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VII

AL SIGNOR

D. GIOVANNI MEDICI

Per la morte del Principe D. Francesco.

Già lieto a’ cenni tuoi venni sovente,
     Signor, pregio de’ versi ond’io mi pregio,
     E la cetera mia d’oro lucente
     4Fei risonar del tuo valor egregio;
Or non così; chè d’Aganippe il fonte
     Torbido bevo, e da mestizia oppresso
     Del domestico allôr spoglio la fronte,
     8E vi pongo in sua vece atro cipresso,
Lachesi acerba! ah che terribil’ira
     Oltra l’usato stil m°avvampa in core;
     E cou cordoglio a bestemmiar mi tira,
     12Ingiustissima Dea, vostro furore!
Sol venti volte il Sol per vie distorte
     Aprile addasse alla stagion fiorita,
     Che con orrido ghiaccio iniqua morte
     16Vinse il vigor di così nobil vita?
Su su, Vergine Clio, meco discendi
     A far sull’Arno lamentevol suoni:
     Ma tu quinci, Signor, forse riprendi,
     20Che sì forte alla pena io m’abbandoni.
Tu saldo in campo ogni mortal cordoglio,
     Ove ti sfidi in paragone, è vinto;
     Nè vien flutto di duol, che dallo scoglio
     24Del magnanimo cor non sia respinto.
Pensi, che Morte ne minaccia a tergo;
     Che come vento il nostro dì s’avanza,
     Che sulle stelle è sempiterno albergo,
     28E che la terra di poche ore è stanza.

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Questa è scola d’eroi, dalle cui norme
     Unqua vero valor non si scompagna:
     Io, che dal vulgo vil non torco l’orme,
     Dico: è ragion che nel dolor si piagna.