Già preveggo gli strazi e già detesto
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Questo testo fa parte della raccolta Giuseppe Battista
XLIV
ASPETTANDO LA CHIRAGRA
In nome d’un amico
Giá preveggo gli strazi e giá detesto
i proemi d’un duol piú che pungenti;
giá preparo una lingua a’ miei lamenti
ed al martirio mio due mani appresto.
Se ’l timor delle pene è piú molesto,
vengano i miei dolori e non giá lenti;
vengano, ma con l’ale, i miei tormenti,
ché parte è di pietá l’uccider presto.
Insegnano del mal l’acerbe scole
che ’l pensiero del mal un cor sgomenta,
piú che lo stesso male offender suole.
Per le penne d’altrui piú non si senta
che piaga antiveduta assai men duole,
che saetta prevista arriva lenta!