Geremia (Diodati 1821)/capitolo 25

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capitolo 24 capitolo 26

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I settant’anni di cattività. Castigo di Babilonia e di altre nazioni.

25
  LA parola che fu indirizzata a Geremia, intorno a tutto il popolo di Giuda, nell’anno quarto di Gioiachim1, figliuolo di Giosia, re di Giuda; ch’era il primo anno di Nebucadnesar, re di Babilonia,

2 La quale il profeta Geremia pronunziò [p. 625 modifica] a tutto il popolo di Giuda, e a tutti gli abitanti di Gerusalemme, dicendo:

3 Dall’anno tredicesimo di Giosia, figliuolo di Amon, re di Giuda, infino a questo giorno, già per lo spazio di ventitre anni, la parola del Signore mi è stata indirizzata, ed io ho parlato a voi del continuo, per ogni mattina; ma voi non avete ascoltato.

4 Il Signore vi ha eziandio mandati tutti gli altri suoi servitori profeti, del continuo, per ogni mattina (ma voi non avete ubbidito, nè porto l’orecchio vostro per ascoltare),

5 Dicendo: Deh! convertasi ciascun di voi dalla sua cattiva via, e dalla malvagità de’ suoi fatti; e voi abiterete per ogni secolo in su la terra che il Signore ha data a voi, ed a’ vostri padri.

6 E non andate dietro ad altri dii, per servirli, e adorarli; e non mi dispettate per le opere delle vostre mani; ed io non vi farò male alcuno.

7 Ma voi non mi avete ubbidito, dice il Signore, per dispettarmi2 con le opere delle vostre mani, a danno vostro.

8 Perciò, così ha detto il Signor degli eserciti: Conciossiachè voi non abbiate ubbidito alle mie parole;

9 Ecco, io manderò per tutte le nazioni di Settentrione, dice il Signore; e per Nebucadnesar, re di Babilonia, mio servitore; e le farò venire contro a questo paese, e contro a’ suoi abitanti, e contro a tutte queste genti d’intorno; e le distruggerò, e le metterò in desolazione, e in zufolo, e in disertamenti eterni.

10 E farò venir meno fra loro la voce di gioia, e la voce d’allegrezza; la voce dello sposo, e la voce della sposa; il romore delle macine, e il lume delle lampane3.

11 E tutto questo paese sarà ridotto in deserto, e in desolazione; e queste genti serviranno al re di Babilonia settant’anni.

12 E quando i settant’anni saran compiuti4, io farò punizione sopra il re di Babilonia, e sopra quella gente, dice il Signore, della loro iniquità; ed anche sopra il paese de’ Caldei, e lo ridurrò in desolazioni perpetue5.

13 E farò venir sopra quel paese tutte le cose che io ho pronunziate contro ad esso; tutto ciò che è scritto in questo libro, ciò che Geremia ha profetizzato contro a tutte le genti.

14 Perciocchè anche genti grandi, e re possenti li ridurranno in servitù; ed io renderò loro la retribuzione secondo i fatti loro, e secondo le opere delle lor mani.

15 Perciocchè il Signore Iddio d’Israele mi ha detto così: Prendi di man mia questa coppa del vino dell’ira6, e danne a bere a tutte le genti, alle quali io ti mando. 16 Esse ne berranno, e ne saranno stordite, e smanieranno, per la spada che io mando fra loro.

17 Io adunque presi la coppa di man del Signore, e ne diedi a bere a tutte le genti, alle quali il Signore mi mandava;

18 A Gerusalemme, e alle città di Giuda, e a’ suoi re, e a’ suoi principi; per metterli in istupore, in desolazione, in zufolo, e in maledizione, come sono al dì d’oggi;

19 A Faraone, re di Egitto, e ai suoi servitori, e a’ suoi principi, e a tutto il suo popolo;

20 E a tutto il popolo mischiato, e a tutti i re del paese di Us, e a tutti i re del paese de’ Filistei, e ad Ascalon, e a Gaza, e ad Ecron, e al rimanente di Asdod;

21 A Edom, e a Moab, e a’ figliuoli di Ammon;

22 E a tutti i re di Tiro, e a tutti i re di Sidon, e ai re delle isole oltre mare;

23 A Dedan, e a Tema, e a Buz, e a tutti quelli che si radono i canti delle tempie;

24 E a tutti i re dell’Arabia, e a tutti i re del popolo mischiato, i quali abitano nel deserto;

25 E a tutti i re di Zimri, e a tutti i re di Elam, e a tutti i re di Media;

26 E a tutti i re di Settentrione, vicini, o lontani, dall’uno all’altro; e a tutti i regni della terra che son sopra la faccia di essa; il re di Sesac ne berrà anch’egli dopo loro.

27 Di’ loro adunque: Così ha detto il Signor degli eserciti, l’iddio d’Israele: Bevete, e inebbriatevi, e vomitate, e lasciatevi cadere, senza poter rilevarvi, per la spada che io mando fra voi.

28 E se pur ricusano di prender di mano tua la coppa, per bere, di’ loro: Così ha detto il Signor degli eserciti: Pur ne berrete.

29 Perciocchè, ecco, io comincio dalla città che si chiama del mio Nome, a far del male; e sareste voi pure esenti7? voi non ne sarete esenti; imperocchè io chiamo la spada sopra tutti gli abitanti della terra, dice il Signor degli eserciti.

30 Tu adunque profetizza loro tutte queste parole, e di’ loro: Il Signore ruggirà da alto, e darà fuori la sua voce dall’abitacolo della sua santità; egli ruggirà fieramente contro alla sua stanza; un gran grido, come di quelli che calcano la vendemmia, risonerà a tutti gli abitatori della terra.

31 Lo stormo ne è andato infino alle estremità della terra; perciocchè il Signore ha lite contro alle genti, egli verrà a giudicio con ogni carne; egli darà gli empi alla spada, dice il Signore.

32 Così ha detto il Signor degli [p. 626 modifica] eserciti: Ecco, il male passerà da una gente all’altra, ed un gran turbo si leverà dal fondo della terra.

33 E in quel giorno gli uccisi del Signore saranno da una estremità della terra infino all’altra estremità; non se ne farà cordoglio, e non saranno raccolti, nè seppelliti; saranno per letame sopra la faccia della terra.

34 Urlate, pastori, e gridate; e voltolatevi nella polvere, voi i principali della greggia; perciocchè il vostro termine, per essere scannati, e il termine delle vostre dissipazioni, è compiuto; e voi caderete a guisa di un vaso prezioso.

35 Ed ogni rifugio verrà meno a’ pastori, ed ogni scampo a’ principali della greggia.

36 Vi è una voce di grido de’ pastori, ed un urlo de’ principali della greggia; perciocchè il Signore guasta il lor pasco.

37 E le mandre pacifiche saran distrutte, per l’ardor dell’ira del Signore.

38 Egli ha abbandonato il suo tabernacolo, a guisa di un leoncello che abbandonasse il suo ricetto; perciocchè il lor paese è stato messo in desolazione per lo furor dello sforzatore, e per l’ardor dell’ira di esso.