Isaia (Diodati 1821)/capitolo 47

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Caduta di Babilonia.

47
 SCENDI, e siedi sopra la polvere, vergine, figliuola di Babilonia; siedi in terra; non vi è più trono, o figliuola de’ Caldei; certo, tu non continuerai più ad esser chiamata:

2 Morbida e delicata. Metti la mano alle macine1, e macina la farina; scopri la tua chioma, scalzati, scopriti la coscia, passa i fiumi.

3 Le tue vergogne saranno scoperte, ed anche la tua turpitudine sarà veduta; io prenderò vendetta2, e non ti verrò incontro da uomo.

4 Il nome del nostro Redentore è il Signore degli eserciti, il Santo d’Israele.

5 Siedi tacita, ed entra nelle tenebre, figliuola de’ Caldei; perciocchè tu non sarai più chiamata: La Signora de’ regni.

6 Io mi adirai gravemente contro al mio popolo, io profanai la mia eredità, e li diedi in man tua: tu non usasti alcuna misericordia inverso loro3; tu aggravasti grandemente il tuo giogo sopra il vecchio.

7 E dicesti: Io sarò signora in perpetuo4; fin là, che giammai non ti mettesti queste cose in cuore, tu non ti ricordasti di ciò che avverrebbe alla fine.

8 Ora dunque, ascolta questo, o deliziosa, che abiti in sicurtà, che dici nel cuor tuo: Io son dessa, e non vi è altri che me; io non sederò vedova, e non saprò che cosa sia l’essere orbata di figliuoli; ascolta questo:

9 Queste due cose ti avverranno in un momento, in un medesimo giorno5; orbezza di figliuoli, e vedovità; ti verranno appieno addosso, con tutta la moltitudine delle tue malie, con tutta la gran forza delle tue incantagioni.

10 E pur tu ti sei confidata nella tua malizia, ed hai detto: Non vi è niuno che mi vegga6; la tua sapienza e la tua scienza ti hanno sedotta. E tu hai detto nel tuo cuore: Io son dessa, e non vi è altri che me.

11 Perciò, un male ti verrà addosso, del quale tu non saprai il primo nascimento; e ti caderà addosso una ruina, la quale tu non potrai stornare; e ti sopraggiungerà di subito una desolazione, della quale tu non ti avvedrai.

12 Sta’ ora in piè con le tue incantagioni, e con la moltitudine delle tue malie, intorno alle quali tu ti sei affaticata fin dalla tua fanciullezza; forse potrai far qualche giovamento, forse ti fortificherai.

13 Tu ti sei stancata nella moltitudine de’ tuoi consigli; ora dunque presentinsi gli astrologhi, che contemplano le stelle, e di mese in mese fanno de’ pronostichi; e salvinti da’ mali che ti sopraggiungeranno.

14 Ecco, son divenuti come stoppia; il fuoco li ha arsi; non hanno potuto scampar le lor persone dalla fiamma; non ne rimarrà alcuna bracia da scaldarsi, nè alcun fuoco per sedervi davanti.

15 Tali ti sono state le cose, intorno alle quali tu ti sei affaticata. Quant’è a’ tuoi mercatanti7, coi quali tu hai mercatantato fin dalla tua fanciullezza, son fuggiti chi qua, chi là, ciascuno alle sue parti; non vi è niuno che ti salvi.