Capitolo IX

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Cap. IX. Quanto la ritrosia alieni l’animo altrui: che bisogna mostrare di portare amore agli altri e di curare l’amor loro.

40. Ritrosi sono coloro che vogliono ogni cosa al contrario degli altri: siccome il vocabolo medesimo dimostra; chè tanto è a dire a ritroso, quanto a rovescio. Come sia adunque utile la ritrosia a prendere gli animi delle persone e a farsi ben volere, lo puoi giudicare tu stesso agevolmente; posciachè ella consiste in opporsi al piacere altrui; il che suol fare l’uno inimico all’altro, e non gli amici infra di loro. Perchè sforzinsi di schifar questo vizio coloro che studiano di esser cari alle persone; perciocchè egli genera non piacere ne benivolenza, ma odio e noia: anzi conviensi fare dell’altrui voglia suo piacere, dove non segua danno o vergogna; ed in ciò, fare sempre e dire piuttosto a senno d’altri, che a suo.

41. Non si vuole essere nè rustico, strano, ma piacevole e domestico, perciocchè niuna differenza sarebbe dalla mortine al pugni[p. 26 modifica]topo, se non fosse che l’una è domestica e l’altro salvatico.

42. E sappi che colui è piacevole, i cui modi sono tali nella usanza comune, quali costumano di tenere gli amici infra di loro; laddove chi è strano, pare in ciascun luogo straniero, che tanto viene a dire, come forestiero siccome i domestici uomini per lo contrario pare che sieno ovunque vadano, conoscenti ed amici di ciascuno.

43. Per la qual cosa conviene che altri si avvezzi a salutare e favellare e rispondere per dolce modo, e dimostrarsi con ognuno quasi terrazzano e conoscente; il che male sanno fare alcuni che a nessuno mai fanno buon viso, e volentieri ad ogni cosa dicon di no; e non prendono in grado nè onore, nè carezza che loro si faccia, a guisa di gente, come detto è straniera e barbara: non sostengono di essere visitati, ed accompagnati; e non si rallegrano dei motti, nè delle piacevolezze, e tutte le profferte rifiutano. — Messer tale m’impose diauzi, che io vi salutassi per sua parte. — Che ho io a fare de’ suoi saluti? — E messer cotale mi dimandò come voi stavate. — Venga, e sì mi cerchi il polso. — Sono adunque costoro meritamente poco cari alle persone.

44. Non istà bene di essere maninconoso, né astratto laddove tu dimori: e comechè for[p. 27 modifica]se ciò sia da comportare a coloro che per lungo spazio di tempo sono avvezzi nelle speculazioni delle arti che si chiamano, secondo che io ho udito dire, liberali; agli altri senza alcun fallo non si dee consentire: anzi quelli stessi, qualora vogliono pensarvi, farebbon gran senno a fuggirsi dalla gente.