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dinanzi: e massimamente se tu arai forestieri a mangiar con esso teco; perciocchè tu gli hai chiamati a letizia ed ora gli attristi; conciossiachè, come gli agrumi, che altri mangia te veggente, allegano i denti anco a te, così il vedere che altri si cruccia, turba noi.
Cap. IX. Quanto la ritrosia alieni l’animo altrui: che bisogna mostrare di portare amore agli altri e di curare l’amor loro.
40. Ritrosi sono coloro che vogliono ogni cosa al contrario degli altri: siccome il vocabolo medesimo dimostra; chè tanto è a dire a ritroso, quanto a rovescio. Come sia adunque utile la ritrosia a prendere gli animi delle persone e a farsi ben volere, lo puoi giudicare tu stesso agevolmente; posciachè ella consiste in opporsi al piacere altrui; il che suol fare l’uno inimico all’altro, e non gli amici infra di loro. Perchè sforzinsi di schifar questo vizio coloro che studiano di esser cari alle persone; perciocchè egli genera non piacere ne benivolenza, ma odio e noia: anzi conviensi fare dell’altrui voglia suo piacere, dove non segua danno o vergogna; ed in ciò, fare sempre e dire piuttosto a senno d’altri, che a suo.
41. Non si vuole essere nè rustico, ne strano, ma piacevole e domestico, perciocchè niuna differenza sarebbe dalla mortine al pugni-