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se ciò sia da comportare a coloro che per lungo spazio di tempo sono avvezzi nelle speculazioni delle arti che si chiamano, secondo che io ho udito dire, liberali; agli altri senza alcun fallo non si dee consentire: anzi quelli stessi, qualora vogliono pensarvi, farebbon gran senno a fuggirsi dalla gente.

Cap. X. Delle cose che si oppongono all’appetito del piacere, e sollazzo che cercano gli uomini nel conversare, e primieramente de’ teneri e vezzosi.

45. L’esser tenero e vezzoso anco si disdice assai, e massimamente agli uomini; perciocchè l’usare con si fatta maniera di persone, non pare compagnia, ma servitù. E certo alcuni se ne trovano che sono tanto teneri e fragili, che il vivere e dimorar con essoloro, niuna altra cosa è, che impacciarsi fra tanti sottilissimi vetri: così temono essi ogni leggier percossa, e così conviene trattargli e riguardargli; i quali così si crucciano, se voi non foste così presto e sollecito a salutargli, a visitargli, a riverirgli ed a risponder loro, come un altro farebbe di una ingiuria mortale; e se voi non date loro così ogni titolo appunto, le querele asprissime e le inimicizie mortali nascono di presente. —— Voi mi diceste messere, e non signore: e perchè non mi dite voi V. S.? io chiamo pur voi il signor tale io: ed anco non ebbi il mio luogo a