Fonti di vivo mel, di viva manna
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V
ALLA MEDESIMA.
Fonti di vivo mel, di viva manna
Sprezzando il mondo, a rio veneno è vôlto
Quinci ebbro, quinci stolto,
Mentre a bugiardo ben dietro s’affanna,
5Fassi verace di miseria esempio,
Chè non ha seco pace il cor dell’empio.
Oh per somma pietate a pensier santi
Cangiar le colpe, e miei desiri indegni,
E dal Ciel mi s’insegni
10Il suon soäve de’ superni canti;
E l’auree note dell’Eteree corde,
Ver cui l’orecchie mie fin qui fur sorde!
Così faria sonar tua gran possanza
Mia lingua ognor che con le cetre alterna,
15Alma Vergine eterna,
All’angosce del mondo alta speranza;
Alle glorie del Cielo alto ornamento,
E dell’abisso a’ mostri alto spavento.
Empi, che in rimembrar, come si scelse
20Pura del Figlio Genitrice eterno,
Vinto il profondo Inferno,
Piega il ginocchio alle sue voglie eccelse,
E d’orror palpitando erge le chiome,
E trema al suon dell’adorato Nome.
25In van malizia d’infernale arciero
Tra le man scellerate arco riprende,
Se contra segno il tende,
Che sia nei campi di Maria guerriero:
Ella col cenno, e col girar del ciglio
30Da’ suoi dilunga ogni mortal periglio.
E pur le grazie di sì gran difesa
Il Mondo forsennato oggi non cura:
In cruda pugna e dura,
Ove ogni piaga è sempiterna offesa,
35Ove nel vincitor non ha mercede,
I sì pronti soccorsi altri non chiede.
Ma, o beata, che negli alti giri,
O santa, che d’amor siedi reïna,
Benigna il guardo inchina,
40E fa che pia nostre miserie miri;
E perchè il mondo a tua pietà ricorra,
I prieghi suoi tua carità precorra.