Flora medico-economica/Classe II
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Classe II^. Diandria. due Stami.
Ordine I°. Monoginia. Un Pistillo.
Gen. II°. Olivo. Cal. con 4 denti. Cor. con 4 divisioni rotonde. Drupa.
Sp. 2a. Ol. europeo. Foglie lanciolate, sopra verdi, sotto bianche coriacee.
Sin. Olea europæa. It. Olivo. Ver. Uliu, Ulivar.
Fiori bianchicci, in Giugno. Coltivato negli Oliveti, volgarmente vigne. Albero.
Legno forte, usato dai tornitori per scattole, pialle etc.
L’oglio d’oliva serve per ardere, ed a condir cibi. È emolliente, viscido; quindi si usa nella dissenteria, nel tenesmo, nella tosse, stranguria, nefritide, enteritide, morsicature etc.
III° Gelsomino. Cal. e Cor. divisi in 4 o 5 parti. Bacca con 2 semi. Antere nascoste nel tubo della corolla.
3a. G. officinale. Foglie opposte, pennate; foglioline appuntate, l’ultima più aguzza.
Jasminum officinale. It. Gelsomino bianco, o G. selvatico. Ver. Bialsamin. Frutice.
Legno tenero con molta midolla, onde possono farsi cannuccie di pipa.
Fiori bianchi d’estate. Coltivato negli orti. Perenne.
L’oglio odoroso si prepara piuttosto per cosmetico che per usi medicinali, per dar odore cioè alle pomate, ed alle acque.
Il G. Grandiflora o di Spagna che s’innesta sopra il selvatico, e si coltiva pel soave odore de’ suoi fiori, si distingue pei fiori più grandi e per essere rossi all’esterno, od al disotto.
IV°. Ligustro. Cal. con 4 denti. Cor. divisa in 4 parti. Bacca con 4 semi.
4a. L. volgare. Foglie lanciolato-ovate, ottuse od ellittiche. Racemi terminanti.
Ligustrum vulgare. Ver. Bachiera. It. Ruvistico. Frutice.
Fiori bianchi in Maggio, da per tutto nelle siepi. Perenne.
Ha forza astringente, che si attribuisce alle foglie, ma ora è trascurato. Usavasi per le ulcere della bocca.
Le bacche somministrano un color nero, che mescolato cogli acidi minerali diventa rosso, coll’orina porporina, e col vitriolo verde.
V°. Veronica. Cor. divisa in 4 parti, di cui l’inferiore più piccola. Casella di due cavità, fatta a cuore.
5a. V. spigata. Pubescente, foglie opposte, ellittiche, seghettate. Racemo terminale. Perenne.
Veronica spicata. It. - Ver. - Off. The europeo. The svizzero.
Fiori cerulei. Luglio, Agosto. Nei prati specialmente sul monte, nelle vigne, e talor lungo le strade. Perenne.
Usi gli stessi della V. officinale, anzi nelle nostre Spezierie si usa per quella, che non si trova che sugli alti monti. Ha sapore amareggiante, piuttosto stittico, si usa come il The, di cui è succedanea nella tosse, nei mali pituitosi del petto. L’infuso si fà con Oe. ss — j. d’erba secca in lib. j d’acqua.
6a. V. anagallide. Racemi alla cima del fusto, e nelle ascelle delle foglie lanciolate e dentellate a sega.
V. anagallis. It. Crescione. Ver. Cresson Gallinella d’acqua. Fiori celesti chiari. Da Maggio a Settembre. Nei fossi d’acqua perenne, nei ruscelli, e nei luoghi paludosi. Perenne.
Il sugo espresso solo o col latte preso la sera giova nello scorbuto.
7a. V. beccabunga. Racemi nelle ascelle delle foglie ovate, liscie; fusto strisciante, che mette radici.
V. beccabunga. It. Crescione, Ver. Becabunga. Salata d’acqua. Perenne.
Fiori celesti tiranti al porporino, da Maggio all’Autunno. Presso le sorgenti d’acqua e nelle fosse.
Si usa come l’Anagallide.
Osserv. Sono comunissime in primavera tra i cereali le veroniche agreste, arvense, ederifolia, e baucsbamiana, che quasi tutto coprono il terreno coi fusti distesi, e colle foglie, e si conoscono indistintamente col nome vernacolo di Pevarine. Non possono recar gran danno perchè periscono appena maturato il seme in Maggio. Sarà per opinare che queste piuttosto che la Betonica officinale, che tutti sanno da quanto pochi sia conosciuta, abbia dato origine al detto comune: è conosciuto come l’erba betonica. Ed ecco come appoggio la mia opinione. Nella spiegazione dei Nomi generici tratta dal Glossario del Sig. Theis al vocabolo Betonica dicesi: corrotto di Vetonica, ed alla parola Veronica leggesi: alterato di Betonica, e più sotto “Tutti gli antichi Autori riuniscono queste due piante per l’analogia dei loro nomi”. Onde conchiudo: che se gli autori, che pur le studiarono, le confusero, non è da maravigliarsi se il popolo abbia fatto altrettanto.
VIa. Graziola. Cal. di 5 foglie. Cor. irregolare, tubulosa, quasi bilabiata col labbro superiore voltato all’insù, l’inferiore a tre lobi. Stami 4 dei quali 2 sterili. Casella con due cellette.
8a. Graziola officinale. Foglie lanciolate, seghettate. Fiori peduncolati.
Gratiola officinalis. It. Stancacavallo. Ver. Erba graziosa. Off. Gratiola. China de’ poveri. Erba china.
Fiori giallognoli, talvolta bianchi. Da Maggio a Settembre nei prati umidi in tutto il Territorio. Perenne.
Erba d’odore nauseante, sapor fortemente amaro, qualità emetica, drastico-catartica, antelmintica. Si usa nella mania, nell’ascita, nell’itterizia, contro i vermi etc. Dose dell’erba ridotta in polvere da gr. ij-jv. in lib.j. d’acqua. I più recenti Medici le attribuiscono la facolta’ controstimolante, quella cioè che deprime ed abbatte l’energia vitale, nella guisa che fà il salasso, di cui talvolta ne può far le veci, dalla quale facoltà dipende, secondo essi, l’azione purgativa. Si prescrive quindi nelle febbri intermittenti ipesteniche, che non cedono all’uso della china, nelle dissenterie d’indole parimenti iperstenica, nelle malattie cutanee etc.
VII°. Licopo. Cor. a quattro divisioni, una delle
quali intaccata. Stami distanti. Semi 4 nudi in fondo al calice.
9a Licopo europeo. Foglie ovate, lanciolate, dentate.
Lycopus europæus. It. Marrubio acquatico. Ver. Marubio salvadego.
Fiori bianchi macchiati di porporino. Luglio, Agosto. Sui margini dei fossi, lungo i muri nei luoghi umidi, ed ove colano le scaffe. A Monfalcone nelle Fosse. Perenne.
Pianta astringente, che dà un sugo atto a colorire in nero. Preso in fallo pel Marrubio volgare produsse acerbi dolori.
VIII°. Ramerino. Cor. labiata, labbro superiore
intiero. Stami più lunghi della corolla, e con un dente alla parte.
10a. Ramerino officinale. Foglie opposte, lineari, col bordo ripiegato, sopra verdi, sotto bianche.
Rosmarinus officinalis. It. Rosmarino. Ver. Osmarin. Frutice.
Fiori cerulei. Marzo. Coltivasi negli orti.
Le foglie ed i fiori danno un’oglio volatile d’odore forte, di sapor aromatico calido, che ha facoltà stimolante, antispasmodica, menagoga, stomatica. Si raccomanda nella dispepsia, clorosi, isterismo, debolezza di nervi. Si fa l’infuso con dram. ss — j in Oa. jx. d’acqua, o di vino, che si beve in tre o quattro volte. L’acqua distillata dei fiori dicesi volg. Acqua della Regina d’Ungheria.
IX°. Salvia. Cor. labiata. Filamenti attaccati
trasversalmente ad un gambetto.
11a. S. officinale. Foglie lanciolate — ovate, rugose, con dentini ottusi nel contorno. Frutice.
Salvia officinalis. It. Salvia comune. S. va uccelli. Ver. Salbia.
Fiori cerulei rosseggianti da Maggio a Luglio. Si coltiva negli orti. Spontanea sui monti nei contorni di Sistiana verso il mare.
Le foglie contengono un’oglio volatile, ed un principio astringente estrattivo, di sapor amaretto alquanto stittico.
Si raccomanda come nervina, stomatica, menagoga, e se ne fa infuso con dram. ij - jv. in lib. j d’acqua, che si và bevendo a poco a poco. Esternamente si usa per fomenti corroboranti, e per gargarismi nella rilassatezza delle gingive.
Osserv. La Salvia pratajuola Ver. Salbia salvadega, che da taluni è creduta più efficace, ha le foglie poco odorose e deve ritenersi per meno attiva.
Ordine II°. Diginia. Due Pistilli.
X°. Antossanto. Glume di un sol fiore. Cor. di due glume appuntate contenenti un sol fiore ed un sol seme.
12a A. odoroso. Spighe ovate cilindriche.
Fiori con piccolissimo gambo, e con la resta più corta di essi.
Anthoxanthum odoratum. It. Paleino.
Fiori glumacei. Marzo a Maggio, nei prati, e nei pascoli. Perenne.
Questa gramigna, la sola odorosa del nostro paese, seccata specialmente, sparge un grave odore, che comunica al fieno. Somministra un’eccellente pastura.