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sendo Marco Regolo preso da quegli di Cartagine, che aveano guerra co’ Romani, si fu mandato a Roma per iscambiare gli presi che aveano gli Romani con quegli che aveano quegli di Cartagine; e facendo di ciò i Romani consiglio nel Senato, si si levò Marco, e consigliò che il cambio non si dovesse fare; perchè i prigioni di Roma che erano a Cartagine si erano di vil condizione e quasi tutti vecchi, e quegli di Cartagine, che erano a Roma, si erano tutti de’ maggiori e migliori uomini di Cartagine, e tutti buoni, e giovani e valorosi combattitori di guerra. Sicchè, fatto il consiglio, si fermarono gli Romani al suo detto; ed egli per non rompere la fede si tornò prigione a Cartagine, siccom’egli avea promesso a’ Cartaginesi.

CAPITOLO XX.

Della falsità appropriata alla volpe.

Falsità si è contrario vizio della lealtade; e, secondo che conta la Legge, si è a dire una cosa e farne un’altra, per animo d’ingannare altrui di alcuna cosa. Ma sappi che è differenza tra falsità, malizia e tradimento; perciocchè tradimento si è propriamente a tradire altrui d’alcuna cosa di che altri si fida. Malizia si è a pensare maliziosi pensieri nell’animo suo; e dalla malizia nasce sospezione. Fra Tomraaso dice: Sospezione si è a pensare male d’altrui per qualche piccola cagione; e nasce la sospezione per quattro cose: la prima