Filottete (Sofocle - Romagnoli)/Terzo episodio
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Neottolemo e Filottete escono dalla caverna. Ma, appena uscito,
Filottete si ferma, e rimane attònito.
neottolemo
Vieni, se vuoi. Perché, senza ragione,
stai cosí muto, cosí resti attonito?
filottete
Ahi, ahi, ahi, ahi!
neottolemo
Che c’è?
filottete
Nulla di grave: avanti, o figlio.
neottolemo
Forse la doglia del tuo morbo senti?
filottete
No, no, mi pare che si calmi, adesso.
Oh Numi!
neottolemo
Perché cosí, piangendo, i Numi invochi?
filottete
Che miti a noi, che salvatori scendano....
770Ahi, ahi, ahi, ahi!
neottolemo
Che soffri mai? Dirlo non vuoi? Rimani
muto cosí? Ben chiaro è che tu soffri.
filottete
Sono perduto, o figlio! A voi nascondere
il mio mal non potrò. Ahi, ahi, s’avanza,
775s’avanza! Oh me tapino, o sciagurato!
Sono perduto, o figlio! O figlio, il male
già mi divora. Ahimè, ahimè, ahimè!
Se una spada alla mano hai, figlio, stringila,
l’estremo del pie’ mio colpisci, stroncalo
780prima che puoi: non risparmiare, o figlio,
la vita mia: colpisci.
neottolemo
Qual nuova pena è questa, onde tal grido
levi per te, tal repentino lagno?
filottete
Figlio, lo sai.
neottolemo
Che mai?
filottete
Figlio, lo sai.
neottolemo
785Non lo so.
filottete
Come non lo sai? Ahi, ahi!
neottolemo
Del male tuo terribile è la soma.
filottete
Terribile, indicibile! Pietà
abbi di me.
neottolemo
Che devo far?
filottete
L’orrore
non t’induca a tradirmi. Il morbo, lungi
790m’era da lungo tempo: s’annoiò
forse d’andar vagando.
neottolemo
Ahi, ahi, te misero!
Guai d’ogni specie te misero mostrano.
Vuoi che ti curi? Vuoi che ti sostenga?
filottete
795No; questo no; ma pigliami quest’arco,
come chiedevi or ora, e, sinché cessi
il travaglio del mal ch’ora m’affligge,
custodiscilo, guardalo: ché sonno
me, quando il morbo m’abbandona, coglie;
800né modo v’è che prima cessi; e in pace
convien lasciarmi, ch’io riposi. E intanto,
se giungon quelli1, per gli Dei, ti prego,
né di buon grado, né a mal grado, né
per qualche inganno, non lasciarlo ad essi,
805ché insiem te tu non perda, e me tuo supplice.
neottolemo
Vigil sarò, fa’ cuor: me tranne, e te,
niuno lo avrà: col buon auspicio dammelo.
filottete
Eccolo, figlio: prendilo e scongiura
la mala sorte, che per te non siano
810causa di grave affanno, come furono
per me, per chi prima di me già l’ebbe.
neottolemo
Ciò avvenga, o Numi; e spinga un vento prospero
rapidamente il nostro legno dove
dispone il Nume, ed il viaggio è vòlto.
filottete
815Temo che il voto írrito resti, o figlio.
Dal fondo già delle mie carni, stilla
vivido sangue, e un nuovo attacco io temo.
Ahi, ahi!
Ahi, piede mio, che mal tu mi procacci!
820Già repe,
repe già presso il male. Oh me tapino!
La mia sorte or vedete: oh, non fuggite!
Deh, straniero cefallenio, tale
traversasse una doglia il fianco tuo
825da parte a parte! Ahimè misero, ahimè,
anche una volta, ahimè! Deh, se poteste
Agamènnone re, re Menelao,
le doglie mie soffrire! Ahimè, ahimè!
Morte, morte, perché, sempre invocata,
830giorno per giorno, a me giunger non sai?
O figlio, o generoso, almen tu prendimi,
e in questa vampa che da Lemno ha nome,
bruciami, o generoso: a un atto simile,
pel figliuolo di Giove anch’io m’indussi,
835e l’armi ch’or tu custodisci, m’ebbi.
Che dici, o figlio?
Che dici? Taci? Che risolvi, o figlio?
neottolemo
Mi cruccio, e i mali tuoi da un pezzo gemo.
filottete
Fa’ cuore, o figlio mio, ché questa doglia
840acuta giunge, e rapida mi lascia.
Ma ti scongiuro, non lasciarmi solo.
neottolemo
Resteremo, fa’ cuor.
filottete
Resti davvero?
Abbine fede.
filottete
Un giuramento, o figlio,
non chiederò.
neottolemo
845 Sarebbe empio partire
senza di te.
filottete
La mano in pegno dammi.
neottolemo
Eccola, resterò.
filottete
Recami adesso.
recami là.
neottolemo
Dove dici?
filottete
Lassù.
neottolemo
Deliri ancora? La celeste sfera
contempli? Perché mai?
filottete
Lasciami, lasciami!
neottolemo
850Lasciarti? Dove?
filottete
Lasciami, ti dico!
neottolemo
No, non ti lascio!
filottete
Toccami, e son morto.
neottolemo
Ti lascerò se ti vedrò più calmo.
filottete
Terra, accoglimi, ch’io son già cadavere:
che in piedi io resti, non consente il morbo.
neottolemo
855Fra poco, a quanto par, vinto dal sonno
sarà quest’uomo: il capo già gli penzola,
da tutto il corpo suo goccia sudore,
negra una vena sanguinosa spiccia
dall’estremo del pie’. Tranquillo, o amici,
860che il sonno incomba sopra lui, si lasci.