Febo sett'Albe ha rimenato appena
Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. |
◄ | Cetra, che Febo a dotta man gentile | Poichè nel corso della fuga amara | ► |
XXIX
AL SIG. PIETRO STROZZI1
Gli uomini vivere in terra inquieti,
perchè la loro patria è in cielo.
Febo sett’Albe ha rimenato appena,
Da che trassi con voi l’ore contento,
Là ’ve correndo in cielo aura serena
Del bell’Arno rinfresca il puro argento.
5Ivi scorgea virtute, ivi sapere,
Candidissimi cor, petti cortesi;
Ivi tanto scorgea, ch’era dovere
Di por sempre in non cale altri paesi.
Pur lusinghiero della patria amore
10Die si fatta battaglia al pensier mio,
Strozzi, che da voi tormi ebbe valore,
E m’ha condotto al mio nido natio.
Ma qui le piagge un tempo a me si care,
Come vil cosa, il guardo oggi rimira,
15Ne per me, come già, si lieto il mare,
Ne si vago e giocondo il ciel si gira.
Quinci colmo di noja uu volar chieggio,
Che mille volte il giorno a voi mi renda;
Ma mentre del desir teco vaneggio,
20Sembra che alto pensier me ne riprenda.
Così dicendo, onda di mar men lieve
E sotto soffio d’Aquilone il verno,
Che vaghezza mortal, se non riceve is
Dalla bella ragion legge e governo.
25Lasso! che ora partita, ora ritorno
Tuo core alterna, e non mai stabil erra:
Ma se sovra le stelle è suo soggiorno,
Che lieto albergo vai cercando in terra?
Note
- ↑ Letterato fiorentino. Fiori dal 1600 at 1640. Fu primo segretario de’ Brevi sotto Paolo V; dappoi fuggendo la malavoglienza de cortegiani, si ritirò in patria, e sostenne in Pisa la cattedra di Filosofia.