Favole scelte dalla raccolta dei fratelli Grimm/Le Spighe di grano
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Traduzione dal tedesco di Filippo Paoletti (1875)
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LE SPIGHE DI GRANO.
Antichissimamente, quando Iddio passeggiava ancor sulla terra, il suolo era molto più fertile che a questi nostri dì; in allora le spighe produceano non cinquanta o sessanta chicchi, bensì quattrocento ed anco cinquecento, poichè cresceano torno torno allo stelo da un’estremità all’altra. Ma come gli uomini sono, nell’abbondanza più non istimano le benedizioni di Dio, diventano indifferenti e storditi.
Un giorno una donna passava vicino ad un campo di grano, ed il suo bimbo mentre festoso le saltava intorno, cadde in una pozza e tutto s’insudiciò. La Mamma subito strappò una manata delle più belle spighe per pulirlo. Passava di lå in quel momento Dominedio, ciò veduto n’ebbe dispiacere e disse; da qui in poi gli steli di grano più non produrranno spighe, gli uomini più non son degni de’ doni celesti. I circostanti udite tali parole furono pieni di spavento, caddero in ginocchio, piansero, e pregarono, Iddio che ancor facesse nascere qualche chicco in sullo stelo; poichè sebbene gli uomini nol meritassero, lo facesse almeno per gli innocenti polli, altrimenti dovrebbero morir di fame. Il Signore che previde la misera fine di questi n’ebbe commiserazione ed esaudì la preghiera.
Sopra gli steli rimase ancora una piccola spiga come appunto cresce oggidì.