Favole di Esopo/Del Cane, e l'ombra sua

Del Cane, e l'ombra sua

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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Del Cane, e l'ombra sua
Del Sorcio, e la Rana Del Leone, ed altri animali
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Del Cane, e l’ombra sua. 109.

P
assando il Cane sopra un fiume con un pezzo di Carne in bocca, perchè la Carne faceva ombra nell’acqua, e vedendolo più grossa lasciò quella ch’aveva in bocca, e seguì l’ombra. Sbigottito per la perdita della carne e trovatosi fuor di speranza cominciò a dire: O misero, tu dovevi pur metter fine, al tuo desiderio, ed appetito, se tu non fossi stato pazzo, ti bastava quello, che tu avevi, adesso per la pazzia non hai cosa alcuna. [p. 159 modifica]

Sentenza della favola.

Per questa favola noi siamo ammoniti di non lasciare le cose certe per l’incerte.