Favole (Fedro)/Libro secondo/III - L'Uomo, e il Cane

Libro secondo: III - L'Uomo, e il Cane

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Fedro - Favole (I secolo)
Traduzione dal latino di Giovanni Grisostomo Trombelli (1797)
Libro secondo: III - L'Uomo, e il Cane
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FAVOLA   III.

L’Uomo, e il Cane.

UN Uomo a can rabbioso, onde fu morso,
     Pane gittò ne la ferita intinto,
     Che remedio opportuno essere udìo.
     Dove sien molti Can’ (soggiugne Esopo)
     5Guardati di nol far, perchè altrimente,
     Ove tale mercè sia de la colpa,

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     Rimarem tutti de’ lor denti in preda.
          * Malvagio oprar se lieto fine ottenga,
     I pravi esempj ad imitar ne invita.