Favole (Fedro)/Libro primo/XXVIII - La Volpe e l'Aquila

Libro primo: XXVIII - La Volpe e l'Aquila

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Fedro - Favole (I secolo)
Traduzione dal latino di Giovanni Grisostomo Trombelli (1797)
Libro primo: XXVIII - La Volpe e l'Aquila
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[p. 176 modifica]

FAVOLA   XXVIII.

La Volpe e l’Aquila.

NOn dispregi il possente un uom del volgo
     Cui non previsto apre vendetta il varco
        * Ingegnoso pensier. L’Aquila i figli

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     Rapì a la Volpe, e a i figli suoi nel nido
     5Li diè in cibo: la prega l’altra indarno,
     Poichè l’augel, cui la sublime cima
     Rendea sicuro, i preghi altrui non cura.
     La Volpe, che sue preci ir vede a vuoto,
     Da l’altare una fiaccola rapita,
     10Tutto di fiamme l’albero circonda;
     E la morte de’ figli a lei minaccia.
     L’augel cui de la prole il rischio affanna,
     Supplice i Vulpicin’ salvi le rende.