Fatto ti se', Giovagne, contadino
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Questo testo fa parte della raccolta XXII. Ser Cecco Nuccoli
XIV
Ad un amico, che vive nel contado.
Fatto ti se’, Giovagne, contadino,
e mane e sere mange coi bevolche,
e fai zappare e metter forme e solche,
4e bee aceto adacquato per fin vino,
e frasche vai mozzando col falcino;
con trista compagnia ti leve e colche:
onde ti prego che piú non ti folche
8a ritornare al tuo dolce camino.
Saper ti fo novella men, che bona:
el padre e ’l figlio stettero a gran rischio,
11ché ’nvelenate fuòr dal badalischio.
L’uno è scampato, e de ciò si ragiona,
ma sempre porterá nel viso un ríschio;
14per l’altro s’oderan que’triste sona
Vanne, sonetto, davanti a Giovanni,
e di’ che Francischin de biso ha panni.