Farfalle
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
XXXI
FARFALLE
Picciolette farfalle vagabonde,
che d’iridi il sol veste e l’acr pigne,
or da sopra le siepi, or presso Tonde,
or dove l’erba in fior tutta si tigne;
voi nulla ingrata servitú costrigne:
voi nulla asperitá fa nien gioconde:
sino il cieco desio, che vi sospigne,
vi mena a morte e l’ora vi nasconde.
Picciolette farfalle, oli fosser pari
a vostra eccitate i pcnsier miei,
che si non pungericn lunghi né amari!
Anzi, a Tullimo di, gli addormirei
fra le ondicelle e i fior che mi fúr cari,
polve ignorata agli uomini e agli dèi.