Eri di Filli al cor dolce ristoro
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Battista Catena
VIII1
Era di Filli al cor dolce ristoro
Un Canario gentile a lei diletto,
Che mostrava col canto aver nel petto
Di musici contenti un nobil coro.
5Di man fugille, e sopra un verde alloro
Volò, che di sua traccia avea sospetto;
Ratto poi s’inoltrò dentro un boschetto,
Lieto cantando l’augellin sonoro.
Quand’ecco un cacciatore in quell’istante
10Ferillo, e quasi a lei chiedesse aita,
Svolazzando al suo piè cadde spirante,
Dolente il prese, e disse: ecco finita
Tua libertade. Ahi quante volte, ahi quante
La troppa libertà costa la vita!