Er tumurto de Terrascina

Giuseppe Gioachino Belli

1837 Indice:Sonetti romaneschi V.djvu sonetti letteratura Er tumurto de Terrascina Intestazione 15 maggio 2024 75% Da definire

Er civico de corata Er viatico de l'antra notte
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837

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ER TUMURTO DE TERRASCINA.

     Disce che ppe’ la fame a Tterrascina
Avenno fatto un po’ de ribbejjone,1
Er Vescovo j’ha ddato le missione
Predicanno diggiuno e ddissciprina.

     E, ffra ll’antre,2 una sera a la marina
Un de li missionari, er più vvorpone,
Calatose li panni dar groppone,3
Se cominciò a ssonà cquarche ppappina.4

     “Lassateme,„ strillava a un maniscarco,
Ch’era zzompato5 a ddisarmajje er braccio:
“Vojjo morì ppe’ vvoi, cqui, ssu sto parco.„6

     “No, ppadre, abbasta,„ risponneva quello,
Che ppe’ ffajje la parte der pajjaccio
J’aveveno ariempito er caratello.

9 maggio 1837.


Note

  1. [E in quell’anno, per lo stesso motivo, ne fecero anche a Roma e in moltre altre città dello Stato. Cfr., tra gli altri, il sonetto: La priscissione ecc., 24 magg. 37.]
  2. Fra le altre.
  3. Schiena.
  4. Si cominciò a dare qualche colpo (di disciplina).
  5. [Saltato su.]
  6. [Palco.]