Er parchetto commido

Giuseppe Gioachino Belli

1835 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti caudati letteratura Er parchetto commido Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

Er mortorio de la sora Mitirda Le purce in ne l'orecchie
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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ER PARCHETTO COMMIDO

     Le commedie nun zò mmica funzione,
Quilibbri, pantomine e bball’in corda,
Che le possi capì lla ggente sorda
Sibbè stanno1 lontano dar telone.

     E ppe’ cquesto la sera a Ppalaccorda2
Pijjo er pparchetto de dietro ar violone
Dove se3 sente comichi e ssoffione4
E sse gode l’orchestra quann’accorda.

     Quer parchetto lo chiameno er prosscenico,
Pe’ vvia5 che sta da un de li du’ capì
Der teatro, viscino ar parc’osscenico.

     E mmica è vvero che nun ce se capi,6
Perch’io, lei,7 Toto,8 Meo,9 Bbiascio e Ddomenico
Sce stamio10 tutt’e ssei com’e ssei Papi.

3 febbraio 1835

Note

  1. Sebbene stando.
  2. Teatro inferiore di Roma.
  3. Si.
  4. Suggeritore.
  5. Pel motivo.
  6. Non ci si capisca.
  7. Mia moglie.
  8. Antonio.
  9. Bartolommeo.
  10. Ci stavamo.