Epistole (Caterina da Siena)/Lettera 166
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A MONNA LAPA SUA MADRE (^).
I. L’esorta alla wlìi della pazienza e conformazione nel ditino volere, ed a spogliar» del proprio atnor sensitivo.
168* Al nome di Jesìi Cristo crocifisso e di Maria dolce.
I. Ìlarissima madre in.Cristo Jesù. Io Catarina, serva e schiava de servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi vera serva di Cristo crocifisso, fondala in vera pazienzia, perocché senza la pazienzia non possiamo piacere a Dio: nella pazienzia, mostriamo il desiderio deU’onore.
di Dio e della salute dell’ anime, e ancora dimostra che l’anima conformata e vestita della dolce volontà di Dio, perocché d’ogni cosa gode, ed è contenta di ciò che l’avviene; uude la creatura essendo vestita di cosi dolce vestimento, ha sempre pace, ed è contenta di sostenere pena per gloria e loda del nome di Dio.
e dona sè ed i figliuoli, e tutte le cose sue, e la vita per onore di Dio. Or così voglio che facciate voi, carissima madre, cioè, che tutta la vostra volontà, e me, indegna miserabile vostra figliuola, offeriate al servizio ed onore di Dio e salute dell’anime, con vera e buona pazienzia, notricandovi del frullo della santissima croce col dolce innamorato ed umile Agnello, ed a questo modo neuna cosa vi parrà fadiga. Spogliatevi del proprio amore sensitivo, perocché egli è tempo di dare l’onore a Dio e la fadiga al prossimo: essendo spogliala del proprio amore, andarete con diletto, e non con fadiga. Non dico più. Permanete nella santadolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore.
’Annotazione alla Lettera 166.
(A) Lapa, madre di santa Caterina, fu delia famiglia Fingenti, ed al dire del P. Ugurgier» nacqae di Muccio Piagenti o Piacenti poeta d’alcun gr do a que’ tempi; di Jacomo Benincasa suo con* sorte generò 25 figlinoli, e r masta vedova vesti l’abito della penitenza all’ esempio della santa figliuola, ritrovandosi non pure il sno nome registrato con qoello delle altre mantellate, ma ancora in on breve del pontefice Gregoro XI indirizzato a qnesta Lipn, a Lisa ma nuora, ed a Francesca di Clemente Gori, in cui sono delle; Viduh Senensiùus Sororibus de Voenitenlìa B. Dominio..
Visse lunga età, e di presenza adiste al trionfo, in coi fu portata a solenne processione per la città la testa della santa figl.’onla l’anno i38j, andando poi a timirare quello di cui godete Ìd cielo, come dee piamente credersi, d’anni ottantanore. Di questa doona a lungo favellasi nelle annotazioni o aggianta alla lita della sciita, alte note al capitolo primo.