El libro dell'amore/Oratione VII/Capitolo XII

Oratione VII - Capitolo XII

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Del danno dell’amore volgare.

Ma acciò che noi non impazziamo, parlando lungo tempo di questa pazzia, in brievi parole così conchiuderemo. Tra le spetie della pazzia la più strana è quella affannosa cura dalla quale e volgari innamorati sono dì e nocte tormentati, e quali durante l’amore prima dalla collera s’accendono, poi s’affliggono dall’umore melancolico, onde in furia rovinano e quasi come ciechi non veggono in quale precipitio cascono.

Quanto pestilentiale sia questo adulterato amore per le persone amate e per le amanti, copiosamente lo disputa Lysia thebano e Socrate nel Phedro di Platone, e chiaro lo sente qualunque così ama. Ma che può essere peggio che questo, che lo huomo per tale furore diventa bestia?