El libro dell'amore/Oratione VII/Capitolo VI

Oratione VII - Capitolo VI

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Dello strano effecto dell’amore volgare.

Hora dirò io, castissimi viri, uno effecto che di questo seguita o vero lo tacerò? Io lo dirò pure, da poi che la materia così richiede, benché ella paia cosa disonesta a dire. Ma chi è quello che possa le cose disoneste in tutto honestamente narrare? Dice Lucretio, amante sventurato, che quella grande mutatione che si fa nel corpo del più vecchio, la quale piega inverso la complexione della persona più giovane, constrigne che costui si sforza tutto el suo corpo transferire in quella, e tutto el corpo di quella in sé tirare, acciò che o veramente el tenero humore truovi e vasi teneri, o veramente e vasi teneri truovino el tenero humore. E con ciò sia che il seme da tutto el corpo corra, stimano gl’innamorati, secondo Lucretio, che pe’l solo mandamento o tiramento di quello possino tutto el loro corpo dare ad altri, e tutto el corpo d’altri in sé tirare. E che gli amanti desiderino tutta la persona amata in sé ricevere lo dimostrò Artemisia, moglie di Mausolo re di Caria, la quale perdutamente amò el suo marito, e poi che lui fu morto ridusse el corpo suo in polvere, e con l’acqua se ’l bevve.