Edizione completa degli scritti di Agricoltura, Arti e Commercio/Lettera VIII
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LETTERA VIII.
Debole materia sembrerà forse ad alcuno, ch’io inviti VV. SS. Illustriss. a riflettere, qual progresso abbia fatto quasi per tutta l’Europa la manifattura delle calze di seta. Tale però non parrà certamente a chiunque vorrà considerare, esser questo un capo nel commercio, che porta ciascun anno a’ Genovesi, ed a’ Francesi alcuni milioni; e che la Francia sola provedendosene da sè, risparmia un milione di scudi, ch’ equivagliono a’ nostri ducati correnti, ch’essa spendeva, quando le calze di seta non venivano usate da altri, che da’ principali personaggi, e da’ più ricchi. Quanto più non ispenderà al presente, che l’uso è divenuto cotanto universale, che se ne vestono gli stessi servidori ed i lacchè? Considerate, ch’essa ne manda gran quantità fuori del regno, e se le fa pagar molto bene da tutte le nazioni, Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/178 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/179 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/180 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/181 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/182 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/183 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/184 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/185 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/186 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/187 una legge pubblicò a vantaggio della mercatura; dichiarando, che l’esercizio di questa non recava pregiudizio veruno alla nobiltà di coloro che la professassero; e che sarebbero degli officj dello stato capaci. Tolse via in tal forma il più gagliardo ostacolo, che distornar poteva gli spiriti più generosi dal trafficare; e conoscendo l’umore della nazione signoreggiata da lui, del tutto inclinata ad imitare l’esempio de’ suoi re, gl’invitò, e scortò coll’esempio suo. Un re di Francia (dice il Sig. di Voltaire ) non ha che a volere una cosa: e i Francesi fanno quanto si vuole1. Ecco il fondamento di tutta la potenza e felicità della Francia, che quando il vuole il re, tutta è guerriera, e quando a lui giova, è tutta data al commercio.
Volendo il re Luigi con tutto il suo potere rinvigorire nel suo regno il commercio, ed accrescerlo e sostenerlo, somministrò fondi a pro di quello; ma vedendo che la maggior utilità veniva da quello della seta, propose d’entrare egli medesimo a parte delle diligenze, de’ frutti, e de’ rischi di questo per la qual cosa determinò un consiglio di commercio, che in sua presenza raunavasi; ed avendo stabilite in Parigi nuove manifatture di drappi di seta, e broccati d’oro, (che furono poi tutte trasferite a Lione) andava egli stesso a visitarle più volte, per acquistare notizia degli avanzamenti che gli operaj vi facevano, e del vantaggio che ne traevano le arti.
Tale utilità ebbe la Francia per gli studj, e le attenzioni del re, che le manifatture de’ Francesi, o quelle ch’essi dagli stranieri presero ad imitare, giunsero all’ultimo grado della perfezione per i saggi regolamenti, e per la cura de’ magistrati che li fanno puntualmente eseguire. Quindi avvenne, che la Francia si rendette, per così dire, tributario il lusso, ed il capriccio di tutte le nazioni; poiché Parigi e Lione forniscono al bisogno, alla pompa, ed alla gala di tutte le corti, e di tutti i signori dell’Europa. Mi confermo a’ loro stimatissimi comandi, e con tutto l’ossequio passo a segnarmi.
- ↑ Savary Diction. Univ. de Comer, Preface pag. 11.