Edizione completa degli scritti di Agricoltura, Arti e Commercio/Lettera VII
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LETTERA VII.
Quali,e quanti fossero gli avanzamenti, che fece in Napoli il negozio della seta, VV. SS. Illustriss. lo videro nelle precedenti mie. Ora vedranno, come a questo regno gravissimo pregiudizio recato abbia una gravezza inopportunamente imposta da un vicerè, il quale temendo di cadere in disgrazia del suo sovrano, volle con un aspetto falso di benemerenza appresso di lui sostenersi.
Essendo stato dalla corte di Spagna mandato nel regno di Napoli vicerè Innico di Mendozza marchese di Mondegar, avvenne, ch’egli, per aver molti gravi disordini, e violenze commesse fu richiamato in Ispagna, prima che giunto fosse al termine della sua reggenza. Questi, per coprire, il meglio che sapea, i commessi errori, procuro di vantaggiare l’erario regio coll’imporre nuove gravezze; e specialmente sopra la seta: e da questo suo mal pensamento n’avenne, quel disordine, che vien riferito da Filippo Onorio nella sua relazione di Napoli1 da me qui rapportata, con le sue medesime parole per non togliere punto di fede alla verità.
„“Si pate ora incredibilmente, pagandosi, come ho detto, le cose a prezzo straordinario; ed essendosi anche rallentato ilmolto lavorare, che faceva l’arte della seta, colla quale s’intrattenevano quattro quinti di questo popolo; conciossiachè avendo il vicerè imposta una nuova gravezza a quest arte; cioè, che tutta la seta, che si caverà dal regno di Napoli lavorata, e da lavorarsi, paghi un carlino per libbra2, ed essendo che questa gravezza appresso l’altre, che sono pure nella medesima estrazione di robba fa, che i mercanti forestieri non si servono più tanto di questa città, potendone aver altrove con minore imposizione; i mercanti Napolitani non fanno più fabbricare tanti panni di seta, quanti facevano: e stanno in forse di potergli smaltire: dalla qual sospensione di lavori non correndo il danaro, come soleva, si pate anche, come ho detto, gravissimamente; e perciò l’anno passato vogliono, che fosse negato a S. M. un sussidio, che domandava per le cose di Fiandra di duecento mila scudi.”
Accenna l’autore alcune violenze, che cagionarono in Napoli diversi tumulti pericolosi; indi ripiglia:
„Ma se ha perduto di riputazione, (il vicerè) in questo ha poi accresciute l’entrate di S. M. colla nuova gabella della seta, che importa circa centomila scudi l’anno; e con quella delle carte da giuoco, che s’affitta scudi ventimila, se però colle conseguenze, che si sono considerate di sopra, questo accrescimento d’entrata, massime della seta, può aversi per accrescimento tale, che non sia forse per apportare diminuzione”.
In tal guisa gl’indiretti fini d’un ministro, ricoperti col nome di vantaggi del re, fecero gravissimo pregiudizio alle speranze, ed agli studj dello stesso re, il quale cogli occhi suoi proprj a guisa di padre guardava il bene de’ sudditi suoi: ed ecco distrutta l’opera, e l’attenzione di secoli.
Permettano V. S. Illustrissime ch’io qui Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/152 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/153 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/154 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/155 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/156 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/157 Francia trascurato; poichè monsignor Hardouin3 afferma, che chi dopo la morte del re Enrico avesse avuto cura di mantenere gli ordini stabiliti da lui, e gli avesse fatti promulgare per le altre provincie, avrebbe risparmiato alla Francia più di cinque milioni4, ch’essa spendeva a’ suoi tempi ciascun anno fuori del regno, per provvedersi di drappi di seta: indi soggiugne, che si sarebbe fatto guadagnare di che vivere ad un milione di persone inutili ad altre faccende, quali sono i vecchi, i fanciulli, e le fanciulle; e si sarebbe dato il modo a quel popolo di pagare più facilmente le imposte, e le taglie con quell’utilità, che di tale industria si fosse ricavata.
Si trattengano per un poco VV. SS. Illustriss. a riflettere, come questo chiarissimo prelato conoscendo quanto bene il commercio della seta conciliava l’interesse del re con quello de’ sudditi suoi, cercò d’instillare queste belle massime nell’animo del suo alunno Lodovico XIV. per cui instruzione scrisse la vita del di lui grand’avo. Vedremo appresso, quanto bene profittò di questa lezione. Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/159 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/160 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/161 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/162 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/163 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/164 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/165 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/166 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/167 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/168 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/169 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/170 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/171 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/172 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/173 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/174 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/175 Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/176