Edipo Coloneo (Sofocle - Giusti)/Atto quarto/Scena III

Atto quarto, scena III

../Scena II ../Scena IV IncludiIntestazione 11 aprile 2022 100% Teatro

Sofocle - Edipo Coloneo (406 a.C.)
Traduzione dal greco di Giovanni Battista Giusti (1819)
Atto quarto, scena III
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SCENA III.


i detti senza TESEO.


coro.
Strofe 1.a

Nudo è colui di senno,
     Che non pago dell’aurea
     Mediocritade ad alte cose aspira.
     I lunghi dì l'uom fenno
     Sempre infelice; e rapido
     Fugge il diletto da chi più desira.
     Ogni voglia delira
     Ne’ silenzj del negro Orco si acqueta,

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     Quando la Parca i teneri
     Amplessi ne divieta
     Della cara consorte;
     Ed, interrotte le carole e i cantici,
     Ci rassegna alla morte.

Antistrofe.

     Meglio fora non mai
     Aprire al giorno i rai,
     O presto là tornar donde si venne.
     Bella madre di care
     Follìe con rosee penne
     Vola a noi gioventù; ma qual non viene
     Schiera con lei d’intollerande pene?
     Stragi invidie discordie e risse e gare;
     Poi l’imbelle, che sempre si disprezza,
     Importuna vecchiezza
     Priva di amici, cui travaglia e preme
     Piena di mali insino all’ore estreme.

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Epodon.

Ecco il misero stato
Di questo, al par di me, vecchio infelice:
Qual lido boreal da voratrice
Onda ognor flagellato
Geme Edipo da ria
Di sventure percosso atra procella,
Sia che dal mar la bella
Chioma il sol tragga, o ve l’asconda, sia
Ch’empia di lampi a mezzo corso il cielo,
O che fuor di sue grotte
Spieghi la notte il tenebroso velo.