Ecco pur, labra mie, rompeste al fine
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Questo testo fa parte della raccolta Bernardo Morando
II
INAPPAGAMENTO DEL BACIO
Ecco pur, labra mie, rompeste al fine
l’amoroso digiun nel cibo amato;
avete pur il nettare libato
da l’animate rose porporine.
Or che piú bramo? Ahi, che non giunge a fine
il desio sitibondo innamorato:
bevver le labra e il cor resta assetato,
baciai le rose e sento al cor le spine.
Bevvi, assaggiai non so s’ambrosia o fiamma;
so ben ch’il fiero ardor piú sempre abbonda,
né de la sete mia manca pur dramma.
Come ad egro talor sete profonda
breve sorso non tempra, anzi l’infiamma,
cosí io bevvi gran foco in picciol’onda.