Ben veggo, Amor, che il cibo tuo non pasce
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Questo testo fa parte della raccolta Bernardo Morando
III
INAPPAGAMENTO IN AMORE
Ben veggo, Amor, che il cibo tuo non pasce,
o pur pascendo accresce fame al core;
a pena un tuo desio tramonta e muore,
ch’un altro sorge e pargoleggia in fasce.
Un sol desio che muore avvien che lasce
ben cento eredi, ognun di sé maggiore:
idra se’ tu di mille capi, Amore,
a cui piú d’uno, al troncar d’un, rinasce.
Sei di Tantali mille un lago Averno,
una ruota immortal d’alme meschine,
dei cori umani un avoltoio eterno.
Sei mar che non ha termine o confine,
confin di questa vita e de l’inferno,
inferno in cui l’ardor mai non ha fine.