Ben veggo, Amor, che il cibo tuo non pasce

Bernardo Morando

XVII secolo Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu Sonetti Letteratura III. Inappagamento in amore Intestazione 10 agosto 2022 100% Da definire

Ecco pur, labra mie, rompeste al fine Lascia di coglier piú ricci pungenti
Questo testo fa parte della raccolta Bernardo Morando
[p. 285 modifica]

III

INAPPAGAMENTO IN AMORE

     Ben veggo, Amor, che il cibo tuo non pasce,
o pur pascendo accresce fame al core;
a pena un tuo desio tramonta e muore,
ch’un altro sorge e pargoleggia in fasce.
     Un sol desio che muore avvien che lasce
ben cento eredi, ognun di sé maggiore:
idra se’ tu di mille capi, Amore,
a cui piú d’uno, al troncar d’un, rinasce.
     Sei di Tantali mille un lago Averno,
una ruota immortal d’alme meschine,
dei cori umani un avoltoio eterno.
     Sei mar che non ha termine o confine,
confin di questa vita e de l’inferno,
inferno in cui l’ardor mai non ha fine.