E un altro
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
CIV
E UN ALTRO
E un altro va nella regione oscura,
e piú non torna a riportar novelle:
cosi il regno dell’Orco e delle stelle,
ignoto ai vivi, eternamente dura.
Quello spirto ove andò? quella figura
com’è scomparsa? in sotterranee celle
c’è un prigionier che aspetta? o fuor da quelle
c’è una spoglia che ornai si trasnatura?
Signor, né gli astri né le tombe un solo
detto han proferto; e il mio pensier non s’alza,
quest’ombra morta a superar col volo.
Signor, parlale: i vani spettri io vedo,
ma le cose non so. L’ora m’incalza.
Signor, parlate: io m’inginocchio e credo.