Ordine

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Complemento dell’educazione Catene

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ORDINE


Senz’ordine non camminerebbe il mondo, nè potrebbe andar bene una casa. Una schiera di figliuoli educati senza un po’ d’ordine crescerebbero come l’erba cattiva e finirebbero per essere una schiera di diavoletti che si spargerebbero per il mondo a portarvi lo scompiglio e la ribellione.

L’uomo è l’animale più disordinato che esista; egli mangia anche senza appetito, dorme di giorno, di notte, quando gli pare, senza regola fissa, e infine colle sue mani e la sua volontà può mettere tutto a [p. 183 modifica] soqquadro. Vedete se siete capaci di trovare un altro animale che possa fare altrettanto. Però uno che da piccino sia stato avvezzo in una casa ordinata, piglierà un innato amore per l’ordine, lo conserverà tutta la vita e ne ricaverà una quantità di vantaggi.

Ecco perchè una saggia madre di famiglia dovrà badare prima di tutto a tenere nella sua dimora un perfetto ordine. Tanto se farà tutto lei, quanto se avrà dei servi, dovrà distribuire il lavoro secondo la quantità di persone, e secondo le ore della giornata; in casa, tutto dovrà essere pulito e in assetto, però non approvo nemmeno quell’ordine meticoloso che non può sopportare la più piccola cosa fuori di posto: ciò spesse volte riesce monotono e uggioso. Quelle stanze ammobigliate simmetricamente, dove non si vede un libro o un lavoro sul tavolino, nè una sedia o una poltrona fuori di posto, mettono tanta tristezza, che farebbero preferire un po’ di disordine: ma dal tenere il libro che si sta [p. 184 modifica] leggendo o il lavoro incominciato, l’ultimo giornale ricevuto, sul tavolino, al vedere ammucchiati tutti i volumi che si son letti nel corso dell’anno o i lavori che si sono cominciati, o accatastati in disordine tutti i giornali dell’ultimo semestre, ci corre una gran differenza. Poi non chiamerò disordine se vedrò un oggetto di abbigliamento nella camera da letto o nell’abbigliatoio, ma mi farà orrore vederlo nel salotto o nella stanza da pranzo. Non basta conservar l’ordine nelle stanze, ma si dovrà conservarlo negli armadii, nei cassetti, nella biblioteca.

Una volta creato intorno a noi e ai nostri figliuoli un ambiente ordinato, si dovrà osservare il medesimo ordine nella divisione del tempo, destinare le ore dei pasti, delle occupazioni e dei divertimenti, poi far studiare i figliuoli con ordine se si vuole che imparino molto.

La nostra testa è come i cassetti dei nostri armadii: mettiamoci dentro le cognizioni alla rinfusa, e ce ne stanno poche, [p. 185 modifica] mettiamole invece con un po’ d’ordine e resteremo sorpresi della quantità che ne potrà contenere. Si è portati dalla nostra indole a voler sempre progredire e imparare cose nuove, e a rallegrarci quando i nostri figliuoli desiderano di sapere quello che non sanno; però dobbiamo esigere che sappiano bene una cosa prima di rivolgersi ad un’altra, tutto per l’amore dell’ordine.

Facciamo loro un orario e badiamo che venga scrupolosamente osservato. Serbiamo per le ore del mattino, quando la mente è più fresca, le cose più difficili, per le ore del pomeriggio le più divertenti; abbiano tutti i giorni qualche ora dedicata al passeggio o agli esercizii ginnastici e dopo i pasti un po’ di ricreazione.

Se qualche volta sarà utile offrir loro alcun passatempo non si dovrà farlo con troppa frequenza, e anche nell’epoca delle vacanze vorrei che fossero bensì diminuite le ore di studio e aumentate quelle destinate alla ricreazione, ma che lo studio non venisse mai abbandonato totalmente per [p. 186 modifica] delle intere giornate. La nostra mente è come una macchina: una volta datole l’impulso va va senza mai fermarsi, ma se si arriva a fermare, prima di ritornarla ad avviare ci vuole molta fatica e molto tempo.

Ricordatevi che l’ordine deve regnare sovrano nella vostra casa, egli solo vi fa regnare la pace, accrescere le vostre sostanze, e moltiplicare il vostro tempo. Sono soltanto i disordinati, che trovano i cassetti troppo stretti, le giornate troppo brevi e le case troppo piccole, e non hanno mai tempo e mai posto per nulla. Essi si compiacciono di stare in mezzo alla confusione come certi animali in mezzo al sudiciume; e perchè hanno udito raccontare che qualche grand’uomo era disordinato, credono che il disordine sia l’attributo del genio e indizio di superiorità; perciò li vedrete sempre in mezzo a cataste di libri, ad un arruffìo di quaderni, ad una confusione di giornali di tutte le foggie e di tutti i colori; nei loro cassetti vedrete riunite le penne ai pettini ed alle cravatte, e spesso [p. 187 modifica] sul medesimo scaffale alcuni libri scientifici si meraviglieranno di trovarsi in società con un paio di stivali o con un cappello a cilindro, e avranno sempre intorno a loro una babilonia da far mettere le mani nei capelli ad una persona che sia un pochino più ordinata.

Eppure essi vi assicureranno che in mezzo a quella confusione trovano tutto e non perdono mai nulla, e vi persuaderanno che anzi è una bellissima cosa non perder il tempo a mettere in assetto i loro oggetti.

Naturalmente, qualche volta troveranno quello che cercano, perchè gli oggetti non hanno nè ali nè gambe per scappare da soli, e qualche volta al disordine supplirà la memoria, come per un cieco il tatto supplisce al difetto della vista; ma quelle volte che perdono una quantità di tempo prezioso a cercare un oggetto che con un po’ d’ordine avrebbero trovato subito, tutte le volte che s’inquietano per timore d’averlo smarrito, non lo confessano certo, perchè sarebbe come voler confessare l’assurdità del loro sistema. [p. 188 modifica]

Confesso anch’io che alcune volte sarebbe da preferirsi un po’ di disordine alla noia di dover tutto porre in assetto, ma quando si pensa ai vantaggi che se ne ricavano ci piglieremo volontieri un po’ di cura per mantenerlo, e non sarà certo difficile ove si abbia riguardo di rimettere al posto una cosa subito dopo averla adoperata. Ma se siamo disordinati credo che lo dobbiamo in gran parte alla nostra pigrizia.

Appunto per vincere la nostra natura, che qualche volta si ribella, procuriamo che i nostri figli si avvezzino ad amar l’ordine e a saperlo conservare.

Dovremo esigere che fino da piccini rimettano a posto i loro balocchi dopo aver giocato, più tardi i loro libri, in seguito gli oggetti di abbigliamento; ma perchè ciò riesca possibile, destiniamo loro un armadio con diversi scompartimenti, affinchè si avvezzino a tener separati i balocchi dai libri e questi dagli oggetti di specie diversa; procuriamo loro delle scatolette per [p. 189 modifica] le cose minute, ed ogni tanto passiamo in rivista i loro oggetti per vedere se sono tenuti in pieno ordine. È cosa tanto da poco, che si dovrebbe fare con tanto piacere, il tener un po’ d’ordine nelle cose proprie, e se tutti lo facessero, con tutta facilità l’ordine regnerebbe anche in un grande appartamento abitato da una famiglia numerosa. Molti individui ordinati formano una famiglia ordinata, e basta un solo disordinato per portare lo scompiglio dove passa e dove mette mano, come basta un uragano a distruggere l’opera di molti giorni e di molte forze riunite ad un solo scopo.

Eammentatevi che l’ordine è la vita, la pace e la calma, e il disordine è la distruzione e la morte.