Documenti inediti o rari sull'antica agiatezza cremonese/Nota delle gioje
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rubate al Monte di Pietà di Cremona nel 1686
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NOTA DELLE GIOJE ecc.
rubate al Monte di Pietà di Cremona
nel 1686.
È questo un altro documento, egualmente stampato ma rarissimo, che contiene quasi gli ultimi avanzi della ricchezza e del lusso cremonese del secolo XVI.
Pochi in proporzione degli oggetti d’oro e di gemme trovansi nella nota significati quelli d’argento, cioè tazze, cucchiari, forchetti, coltelli. V’erano adunque in pegno oltre a 450 anelli d’oro semplici, ovvero con diamanti, perle, turchine, rubini, alcuni del valore di 12,20,26,36 filippi, altri di 20 e fino di 200 scudi; poi granate, perle grosse e piccole in filze, alcune pesanti 6 once e del valore di dodici doppie l’oncia e di 300 scudi; indi segnini e crocette, catenelle d’argento o d’oro, collane e gioielli d’oro con perle e diamanti, alcuni del valore di 200 scudi; pendenti d’oro con perle, agnus dei, galani, medaglie, cannette, manette, bottoni, lacci, cappio d’oro o d’argento, alcune con perle, giojelli e rubini del valore dai 20 ai 30 filippi, dai 25 ai 50 scudi. Finalmente vi si trovavano prospettive d’oro con perle, o con cappio d’oro e diamanti stimate 200 scudi, gargantiglie, botte, nocette, lazzi d’oro con perle e diamanti o smaltati del valore di 30,60,100,125,150, 200 e sino di 1000 filippi, altre di 550 Scudi.