Dialoghi con Leucò/La vigna

La vigna

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Gli Argonauti Gli uomini
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La vigna

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Ariadne, abbandonata da Teseo dopo l’avventura del labirinto, venne raccolta sull’isola di Nasso da Dioniso di ritorno dall’India, e finí in cielo tra le costellazioni.

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(Parlano Leucotea e Ariadne).

leucotea   Piangerai per molto tempo ancora, Ariadne?

ariadne   O tu di dove vieni?

leucotea   Dal mare, come te. Dunque, hai smesso di piangere?

ariadne   Non sono piú sola.

leucotea   Credevo che voi donne mortali piangeste soltanto quando qualcuno vi ascolta.

ariadne   Per una ninfa, sei cattiva.

leucotea   Cosí, se n’è andato anche lui? Perché credi che ti abbia lasciata?

ariadne   Non mi hai detto chi sei.

leucotea   Una donna che ha fatto quel che tu non hai fatto. Ho tentato di uccidermi in mare. Mi chiamavano Ino. Una dea mi ha salvata. Ora sono la ninfa dell’isola.

ariadne   Che vuoi da me?

leucotea   Se mi parli cosí, già lo sai. Vengo a dirti che il tuo caro ragazzo dalle belle parole e dai ricci violetti, se n’è andato per sempre. Ti ha piantata. La vela nera che è scomparsa sarà l’ultimo ricordo che ti lascia. Corri, strilla, dibattiti, è fatta.

ariadne   Anche te hanno piantato, ché hai cercato di ucciderti?

leucotea   Non si tratta di me. Ma non meriti il discorso che ti faccio. Tu sei sciocca e testarda. [p. 158 modifica]

ariadne   Senti, ninfa del mare, che tu deva parlarmi, non so. Quello che dici è poco o troppo. Se vorrò uccidermi, saprò farlo da sola.

leucotea   Credi a me, scioccherella. Il tuo dolore non è nulla.

ariadne   E perché vieni a dirmelo?

leucotea   Per che credi che lui ti abbia lasciata?

ariadne   O ninfa, smettila...

leucotea   Ecco, piangi. Cosí almeno è piú facile. Non parlare, non serve. Cosí se ne vanno sciocchezza e superbia. Cosí il tuo dolore compare per quello che è. Ma finché il cuore non ti scoppierà, finché non latrerai come una cagna e vorrai spegnerti nel mare come un tizzo, non potrai dire di conoscere il dolore.

ariadne   M’è già scoppiato... il cuore...

leucotea   Piangi soltanto, non parlare... Tu non sai nulla. Altro ti attende.

ariadne   Come ti chiami adesso, ninfa?

leucotea   Leucotea. Capiscimi, Ariadne. La vela nera se n’è andata per sempre. Questa storia è finita.

ariadne   È la mia vita che finisce.

leucotea   Altro ti attende. Tu sei sciocca. Non veneravi nessun dio nella tua terra?

ariadne   Quel dio può ridarmi la nave?

leucotea   Ti domando che dio conoscevi.

ariadne   C’è un monte in patria che incuteva spavento anche a quelli della nave. Là sono nati grandi dèi. Li adoriamo. Li ho già tutti invocati, ma nessuno mi aiuta. Che farò? dimmi tu.

leucotea   Che cosa attendi dagli dèi?

ariadne   Non attendo piú nulla.

leucotea   E allora ascolta. Qualcuno si è mosso.

ariadne   Che vuoi dire? [p. 159 modifica]

leucotea   Se ti parlo, qualcuno si è mosso.

ariadne   Tu sei solo una ninfa.

leucotea   Può darsi che una ninfa annunci un gran dio.

ariadne   Chi, Leucotea, chi mai?

leucotea   Pensi al dio o al bel ragazzo?

ariadne   Non lo so. Come dici? Io mi prostro agli dèi.

leucotea   Dunque hai capito. È un nuovo dio. È il piú giovane di tutti gli dèi. Ti ha veduta e gli piaci. Lo chiamano Dioniso.

ariadne   Non lo conosco.

leucotea   È nato a Tebe e corre il mondo. È un dio di gioia. Tutti lo seguono e lo acclamano.

ariadne   È potente?

leucotea   Uccide ridendo. Lo accompagnano i tori e le tigri. La sua vita è una festa e gli piaci.

ariadne   Ma come mi ha vista?

leucotea   Chi può dirlo. Tu sei mai stata in un vigneto in costa a un colle lungo il mare, nell’ora lenta che la terra dà il suo odore? Un odore rasposo e tenace, tra di fico e di pino? Quando l’uva matura, e l’aria pesa di mosto? O hai mai guardato un melograno, frutto e fiore? Qui regna Dioniso, e nel fresco dell’edera, nei pineti e sulle aie.

ariadne   Non c’è un luogo solitario abbastanza che gli dèi non ci vedano?

leucotea   Cara mia, ma gli dèi sono il luogo, sono la solitudine, sono il tempo che passa. Verrà Dioniso, e ti parrà di esser rapita da un gran vento, come quei turbini che passano sulle aie e nei vigneti.

ariadne   Quando verrà?

leucotea   Cara, io lo annuncio. Per questo la nave è fuggita.

ariadne   E a te chi l’ha detto? [p. 160 modifica]

leucotea   Sono di Tebe, Ariadne. Sono sorella di sua madre.

ariadne   Nella mia patria si racconta che sull’Ida nascevano dèi. Nessun mortale è mai salito oltre gli ultimi boschi. Noi temiamo anche l’ombra che cade dal monte. Come posso accettare le cose che dici?

leucotea   Tu hai molto osato, piccola. Non era per te come un dio anche colui dai ricci viola?

ariadne   Gli ho salvata la vita, a questo dio. Che ne ho avuto?

leucotea   Molte cose. Hai tremato e sofferto. Hai pensato a morire. Hai saputo che cosa è un risveglio. Ora sei sola e aspetti un dio.

ariadne   E lui com’è? molto crudele?

leucotea   Tutti gli dèi sono crudeli. Che vuol dire? Ogni cosa divina è crudele. Distrugge l’essere caduco che resiste. Per svegliarti piú forte, devi cedere al sonno. Nessun dio sa rimpiangere nulla.

ariadne   Il dio tebano... questo tuo... hai detto che uccide ridendo?

leucotea   Chi gli resiste. Chi gli resiste s’annienta. Ma non è piú spietato degli altri. Sorridere è come il respiro per lui.

ariadne   Non è diverso da un mortale.

leucotea   Anche questo è un risveglio, bambina. Sarà come amare un luogo, un corso d’acqua, un’ora del giorno. Nessun uomo val tanto. Gli dèi durano finché durano le cose che li fanno. Fin che le capre salteranno tra i pini e i vigneti, ti piacerà e gli piacerai.

ariadne   Morirò come tutte le capre.

leucotea   Sulle vigne, di notte, ci sono anche stelle. È un dio notturno che ti aspetta. Non temere.