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158 | la vigna |
leucotea Se ti parlo, qualcuno si è mosso.
ariadne Tu sei solo una ninfa.
leucotea Può darsi che una ninfa annunci un gran dio.
ariadne Chi, Leucotea, chi mai?
leucotea Pensi al dio o al bel ragazzo?
ariadne Non lo so. Come dici? Io mi prostro agli dèi.
leucotea Dunque hai capito. È un nuovo dio. È il piú giovane di tutti gli dèi. Ti ha veduta e gli piaci. Lo chiamano Dioniso.
ariadne Non lo conosco.
leucotea È nato a Tebe e corre il mondo. È un dio di gioia. Tutti lo seguono e lo acclamano.
ariadne È potente?
leucotea Uccide ridendo. Lo accompagnano i tori e le tigri. La sua vita è una festa e gli piaci.
ariadne Ma come mi ha vista?
leucotea Chi può dirlo. Tu sei mai stata in un vigneto in costa a un colle lungo il mare, nell’ora lenta che la terra dà il suo odore? Un odore rasposo e tenace, tra di fico e di pino? Quando l’uva matura, e l’aria pesa di mosto? O hai mai guardato un melograno, frutto e fiore? Qui regna Dioniso, e nel fresco dell’edera, nei pineti e sulle aie.
ariadne Non c’è un luogo solitario abbastanza che gli dèi non ci vedano?
leucotea Cara mia, ma gli dèi sono il luogo, sono la solitudine, sono il tempo che passa. Verrà Dioniso, e ti parrà di esser rapita da un gran vento, come quei turbini che passano sulle aie e nei vigneti.
ariadne Quando verrà?
leucotea Cara, io lo annuncio. Per questo la nave è fuggita.
ariadne E a te chi l’ha detto?