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XXXVII XXXIX

[p. 25 modifica]Nel consolato di Pompeo e di Crasso, rinvigoritasi l’autorità dei Tribuni, caldi costoro di gioventù, e feroci d’indole, tosto che in autorità risaliti si videro, a calunniare il Senato si diedero; e ad irritare ed accendere la plebe, donando e promettendo: arti, onde chiari e possenti se stessi facevano. Contro ai Tribuni ogni suo sforzo adoprava gran parte della nobiltà sotto il velo di difendere il Senato, ma in realtà per estendere la propria grandezza. Che se io voglio in poche parole dir vero, quanti allora la Repubblica maneggiavano, chi al popolo chi al Senato fingendosi bene affetti, tutti sotto nome di ben pubblico adonestavano la propria ambizione: nè civile modestia nè modo serbando nei dispareri loro, sì gli uni che gli altri crudelmente la vittoria adopravano.