Degli edifizii/Libro primo/Capo III

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CAPO III

Chiese inalzate alla Beata Vergine nelle Blancherne, presso la Fontana, e nell’Ereo. Tempii di S. Anna, di S. Zoe martire, e dell’Arcangelo Michele.


Giusto è cominciare dalle chiese di Maria madre di Dio, giacchè sappiamo così desiderare l’Imperadore; e il buon ordine della storia medesima ci guida a passare da Dio alla sua Madre.

Giustiniano Augusto molte chiese per tutto l’orbe romano edificò in onore della Madre di Dio, e tanto grandi, e illustri, e suntuose, che se ad una sola si volga lo sguardo, nasce naturalmente il pensiero, che niun'altra egli ne abbia fatta, e tutto il tempo del suo regno abbia impiegato occupandosi di quell’opera. Ma presentemente io non parlerò che delle sole chiese che veggonsi in Costantinopoli. Fuori delle mura, nel luogo detto le Blancherne, edificò la chiesa della Madre di Dio, giacchè a lui dobbiamo ancora attribuire le cose fatte sotto Giustino suo zio, poichè con suprema [p. 334 modifica]autorità egli ne amministrava l’imperio. Stassi questa chiesa sul lido del mare, per religione inclita ed augustissima. La sua larghezza è in piena proporzione colla lunghezza. Non vi vedrai a sostegno sia di sopra, sia di sotto, che pezzi di marmo pario disposti in forma di colonne; e queste colonne dappertutto riescono a filare perfette, salvo che in mezzo, d’onde nell’interno si discostano e formano seno. La prima cosa, che ha da ammirare chi mette il piede colà, è l’altezza notabile della fabbrica, salva da ogni pericolo di rovina, come pure la magnificenza, nella quale nulla v’è che non sia propriissimo.

Alla stessa Madre di Dio edificò pure altra chiesa presso la Fontana: chè così chiamasi il luogo, in cui v’è un ombrosissimo piantamento di cipressi, una prateria piena di fiori; un giardino copiosissimo d’alberi fruttiferi, ed una fontana, che tacitamente scaturendo diffonde leggiera e dolce acqua: nè ivi manca alcuna cosa alla religione conveniente. Le cose accennate stanno all’intorno della chiesa: ma quanto riguarda la chiesa medesima esprimerlo con degno discorso non è cosa possibile, e nemmeno l’adombrarlo colla immaginazione. Basterammi dire che per isplendidezza e grandezza va innanzi alla maggior parte delle altre. Questa e l’altra sono presso le mura della città: quella delle Blancherne sul lido del mare, dove le mura appunto incominciano: l’altra fuori della Porta aurea, che trovasi nell’ultima fortificazione: onde entrambe, come inespugnabili baluardi proteggono le mura della capitale. Nell’Ereo inoltre, volgarmente detto l’Ierio, [p. 335 modifica]inalzò alla Vergine una chiesa, che nissun facilmente potrà con parole descrivere.

In quel luogo della città che chiamasi il Deuterone, o vogliam dire il secondo, un tempio nobilissimo e sicuramente mirabile edificò a S. Anna, che alcuni credono essere stata Madre della Vergine, ed avola di Cristo: imperciocchè Dio come volle farsi uomo, così non ricusò il terzo grado di parentela, ed è per questo che all’uso umano viene descritta la sua materna prosapia. Poco lungi di lì, nell’ultimo vico della città, fondò l’augustissimo tempio di Zoe martire.

In Costantinopoli avea trovata la chiesa dell’Arcangelo Michele, angusta, oscurissima, nè degna da dirsi dedicata all’Arcangelo da certo Senatore, antico patrizio, poichè era similissima ad una camera di casa non molto ricca. Per lo che avendola fatta demolire dai fondamenti, onde nulla rimanesse del primo squallore, spaziosissima la rifabbricò, come noi la veggiamo, e sì decorosa da destare somma ammirazione. Questo tempio è sì riquadrato, che la sua lunghezza non molto supera la larghezza. La parte riguardante il levar del sole, al basso è assai grossa; ed è da ogni canto composta di una gran mole di pietre: nel mezzo a poco a poco restringendosi, si ripiega poi dall’una parte, e dall’altra è sostenuta da colonne di varii colori; e la parete riguardante il tramonto del sole dà luogo alle porte.