Capitolo III. Opis, moglie di Saturno

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Giovanni Boccaccio - De mulieribus claris (1361)
Traduzione dal latino di Donato Albanzani (1397)
Capitolo III. Opis, moglie di Saturno
II IV


OPIS ovvero Rea, se noi diamo fede agli antichi, fu famosa tra molte cose prospere, e tra molte avverse. Perchè la fu figliuola di Uranio, potentissimo de’ rozzi Greci, e di Vesta sua moglie la quale, similmente sorella e moglie di Saturno Re non era famosa per niuna opera che fusse pervenuta a noi, se non che per iscaltrimento di femmina ella liberò Giove, Nettuno e Plutone dalla morte, patteggiata da Titano1 con Saturno. Li quali, essendo uomini, arrivarono a fama di Dei per la ignoranza degli uomini di quella etade. E questa non solamente acquistò onore di Reina, anzi per errore degli uomini fu riputata maravigliosa Dea, e madre degli Dei: e a lei per pubblici ordinamenti furono diterminati templi, sacerdoti e sacrificj. E in tanto crebbe questo vituperoso male, che essendo in fatica i Romani nella seconda guerra degli Africani, quasi per salutevole aiutorio, mandarono ambasciadori di loro dei consoli ad Attalo re di Pergamo a domandare la statua di quella2 con grandissimi prieghi, e l’ordine dei sacrificj. E fu tolto da Pesinunte terra d’Asia un sasso quasi mal formato; e portato in Roma con diligenzia; e finalmente allogato in un maraviglioso tempio, come somma Deità: e per molti secoli per salute della Repubblica fu onorato appresso ai Romani e per Italia, per molti sagrificj. E fu certamente mirabile giuoco della fortuna, ovvero piuttosto della cecità degli uomini, o vogliamo dire inganno, o decozione dei dimonj, per opera de’ quali avvenne, che una donna sbattuta di molte fatiche, finalmente invecchiata, morta, e convertita in polvere, dannata appresso quelli dell’inferno, sia creduto, esser Dea, e per sì lunga età sia onorata con divine esequie quasi da tutto il mondo.


Note

  1. Cod. Cass. patteggiando etinone. Test. Lat. A Titano fratre pacta.
  2. Cod. Cass. lasciava di quella. Test. Lat. simulacrum ejus. Betus. l’immagine. Sembra che meglio risponda alla voce latina simulacrum quella di statua.