Dalle dita al calcolatore/Introduzione/2
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2. Gli strumenti
Parlando della specie umana il problema è però ulteriormente complicato dal fatto che noi utilizziamo attrezzi che ci permettono di potenziare le nostre capacità. Questa abitudine crea una situazione visibile di dipendenza dagli strumenti, come ad esempio nel caso della capacità di spostamento veloce.
Gli esseri umani sanno spostarsi con una velocità che, ormai, è superiore di molti ordini di grandezza a quella che viene fornita dalle loro gambe, tanto che si può dire che essi dipendano quasi totalmente dalle macchine, in questo campo.
Poiché vogliamo centrare l’attenzione su una attività di pensiero, occorre precisare che quando parliamo di strumenti non ci riferiamo solo a oggetti materiali, ma anche a procedimenti che siano diventati strumenti di comprensione, come ad esempio quello per eseguire le moltiplicazioni o altri che permettono di risolvere problemi vari. Queste procedure sono ormai così codificate da poter essere considerate strumenti di lavoro del nostro cervello.
La correlazione tra l’attività di pensiero e i suoi strumenti è dello stesso tipo di quella descritta per il movimento: ad esempio, il linguaggio verbale articolato, strutturato con l’uso di nomi, verbi, ecc., è senz’altro un prodotto del pensiero ma ne è anche uno strumento insostituibile, tanto che attualmente è molto difficile separare l’attività di verbalizzazione da quella di concettualizzazione.
È cioè molto difficile separare un concetto dalla parola che lo esprime, o una relazione dalla frase che la rappresenta. Per la relazione si può ricorrere al formalismo matematico, che è pur sempre uno strumento logico.
In sostanza, la disponibilità di uno strumento di comprensione completo e adeguato permette al nostro pensiero di affrontare problemi ancora irrisolti, con la possibilità di risolverli e di arrivare a costruirne di nuovi e più potenti.
Avviene altresì che al di fuori del campo di applicazione diretta del modello si ottengano risultati notevoli: tutta l’astronomia ma anche la geologia e la cosmologia e la teoria della evoluzione dei viventi sono possibili, così come le conosciamo, perché il modello di terra sferica è entrato nel nostro patrimonio culturale, anche se esso non viene esplicitamente e direttamente menzionato in queste teorie. Non solo tale modello ci consente di avere strumenti di conoscenza più precisi, si sa ormai che la terra non è esattamente sferica, ma ha una forma che viene definita “sui generis”.